Documenti declassificati. Tony Blair ingannò il parlamento britannico per bombardare l’Iraq nel 1998

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Documenti declassificati. Tony Blair ingannò il parlamento britannico per bombardare l’Iraq nel 1998

 

Questi documenti declassificati sono di grande importanza, qualcuno potrebbe dire” si sapeva già”, ma offrono avere una lettura complessiva su quella che poi sarà l’invasione dell’Iraq del 2003 in combutta con gli Stati uniti d’America basata sulla bugia del possesso di armi chimiche.

L'ex primo ministro britannico Tony Blair fu informato da consulenti legali per più di un anno, prima del bombardamento dell'Iraq nel 1998, che l'uso della forza in questo paese arabo sarebbe stato legale solo se fosse stata approvata una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza, secondo i documenti pubblicati dal portale giornalistico investigativo Declassified UK.

Dunque, Tony Blair e i suoi più stretti consiglieri furono costantemente informati dai consulenti legali britannici nel 1997 e nel 1998 che attaccare l'Iraq non sarebbe stato lecito, ma hanno comunque autorizzato quattro giorni di bombardamenti nel dicembre 1998.

Blair all’epoca era già deciso a intraprendere un'azione militare contro l’allora Presidente iracheno Saddam Hussein per tutto il 1998 in assenza di argomenti legali per giustificarla. 

La campagna di bombardamenti di quattro giorni sull'Iraq dal 16 al 19 dicembre 1998 da parte delle forze armate statunitensi e britanniche cercò di fermare la presunta capacità dell'Iraq di immagazzinare e produrre armi di distruzione di massa. 

Si deve menzionare anche un altro particolare. L’allora inquilino della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton fu anch’egli ampiamente criticato per aver ordinato l'attacco del dicembre del 1998, in quanto considerato come un pretesto per creare distrazione dal procedimento di impeachment in corso contro di lui per le accuse di molestie sessuali e il suo rapporto con la stagista Monica Lewinsky. 

Clinton rincarò la dose con l’attacco alla Jugoslavia alcuni mesi dopo.

Secondo Declassified UK, la volontà di Tony Blair di sminuire le obiezioni legali alla sua campagna di bombardamenti del 1998 è diventato in qualche modo precorso la sua posizione sull'invasione dell’Iraq cinque anni dopo, nel 2003, anch'essa ritenuta illegale. 

Quindi il Regno Unito e gli Stati Uniti si sono basati anche sulla Risoluzione 678 delle Nazioni Unite, un richiamo alla Guerra del Golfo del 1990 che, tra l’altro, non autorizza esplicitamente l'uso della forza; quindi, "l'argomentazione del Regno Unito era falsa", conclude il portale.  

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