Marco Rizzo, Segretario Nazionale del Partito Comunista ha oggi denunciato come la sua pagina Facebook è stata limitata per un post pubblicato all'indomani del "golpetto" di Washington.
La censura che sta colpendo gli Stati Uniti sbarca in modo clamoroso in Italia con il segretario di un partito che si vede limitata la pagina per un post tra l'altro assolutamente condivisibile sull'imbarazzante figuraccia dei media italiani nel commentare l'assalto di Capitol Hill. Fino a quando possiamo accettare che aziende private statunitensi possano manipolare la libertà di informazione e il diritto di espressione in Italia? Cosa aspetta la politica ad occuparsi della questione?
Questa la denuncia di Marco Rizzo su Facebook:
"Ho ricevuto due restrizioni per una ipotetica violazione degli standard di Facebook: la prima e? un ban totale da Facebook della durata di 30 giorni (poi decaduto dopo poche ore), mentre la seconda e? un parziale oscuramento dei contenuti per limitare la diffusione dei miei post, nonchè la rimozione di un post con elevatissimo consenso. Queste restrizioni sono state accompagnate da un messaggio in cui mi si avvertiva che la pagina sarebbe potuta essere in futuro rimossa definitivamente. La mia unica “colpa” (ed unica ipotetica violazione del contratto d’uso) sarebbe quella di un post che potete qui leggere e in cui esplicito un pensiero di critica rigorosamente politica (tra l’altro assolutamente non in violazione della policy). Finche? i social media fanno cio? che vogliono negli USA, stigmatizziamo il principio ma poi non possiamo fare di piu?. Pero? qui siamo nel nostro Paese, dove bloccare ieri un giornale, oggi -nel mio caso un profilo politico- e? in netta e gravissima violazione della Costituzione e delle leggi in tema di tutela della pluralita? di opinione. Siamo ormai in una “repubblica delle banane”? Se rispetti le leggi del tuo Paese, puoi esser “giudicato” da un gestore ricco, potente e privato? In Italia queste piattaforme lavorano grazie all'accesso che gli viene concesso dal potere pubblico. È così sovversivo chiedere che sia garantita a tutti la parità di esercitare il proprio pensiero e che le regole del gioco e chi organizza lo spazio informativo con diritti, obblighi e garanzie chiaramente definiti sia lo Stato e non qualcuno nella Silicon Valley? E? intollerante ed incredibile che i giganti del web possano decidere sui contenuti (oggi tocca a me, ma domani potrebbe toccare a te), possano scegliere a loro piacimento a chi prestare la loro potente cassa di risonanza e chi censurare, attentando alla liberta? di espressione. Questa autonomia illimitata e fuori da ogni controllo, a vantaggio di privati detentori di grandi capitali e? inaccettabile. Non ci illudiamo di vincere facilmente questa battaglia, ma non ci faremo certo intimidire da chi non ha compreso la determinazione di una parte del popolo italiano che crescera? e si allarghera? sempre di piu?."
Per un post assolutamente condivisibile, il segretario di un partito nazionale si vede limitata la pagina Facebook. Se ritenete la cosa non grave. Allora siete parte del problema.