Filantropia o neo-colonialismo da Covid: il caso Uganda

2391
Filantropia o neo-colonialismo da Covid: il caso Uganda

 

di Marinella Correggia

 

Uganda. Popolazione totale: quasi 46 milioni. Decessi ufficiali Covid-19 dall’inizio della crisi a oggi: 3.269. Una mortalità per milione di abitanti un po’ più elevata di quella di diversi altri paesi africani, ma comunque assai bassa a livello planetario, e bassa anche a confronto con altre patologie prevenibili che uccidono nel paese.

Lo scorso giugno, come altri paesi africani, l’Autorità ugandese del farmaco approvava un trattamento anti-Covid a base di piante, Covidex, spiegando che la formula del prodotto si basa su erbe tradizionalmente usate per alleviare sintomi di diverse infezioni virali e che a questo si riferiva l’autorizzazione, rilasciata dopo valutazione scientifica.

Naturalmente, l’Organizzazione mondiale della sanità alzava un veemente sopracciglio, esprimendo l’abituale preoccupazione di fronte a questo genere di terapie (come, del resto, per le cure antimalariche a base di artemisia). “Molte piante e sostanze sono proposte senza i minimi requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia” ammoniva la sezione locale dell’organizzazione onusiana.

Silenzio e boicottaggio circondano le cure anti-Covid naturali, tempestive e accessibili a tutti, dispiegate in diversi paesi africani. Peccato. Perché insieme a diversi altri fattori, evidentemente tutti assenti in Europa, il trend Covid in quei paesi è ben diverso e ci sarebbe materia di studio, anziché voler imporre là una vaccinazione a tappeto, inutile o magari dannosa per i destinatari anche se permetterebbe, certo, di smaltire eccedenze vaccinali.

Comunque in Uganda il trend dei decessi – e, per quello che può valere, dei casi di positività al Sars-CoV-2 – continua a essere tranquillizzante, vicino alla linea piatta; i casi attivi in ospedale 64.

“Eppure” (le virgolette sono d’obbligo: forse questo avverbio non è adatto al contesto) solo il 2,8% della popolazione ha avuto due dosi di siero (e il 14% una dose).

Ma niente paura: il governo ugandese, molto ligio, si dà un gran da fare per ottenere dosi e gli Stati uniti generosamente donano milioni di dosi di Pfizer. 

Pazienza se la conservazione richiede temperature polari :“Il flaconcino Pfizer congelato, ha una validità di 6 mesi a una temperatura compresa tra -90°C e -60°C” e poi “durante il periodo di validità di 6 mesi i flaconcini chiusi possono essere conservati e trasportati a una temperatura compresa tra -25°C e -15°C per un unico periodo di tempo della durata massima di 2 settimane e possono essere nuovamente riportati a una temperatura compresa tra -90°C e -60°C”. Ma bontà loro, hanno portato la durata possibile dello scongelamento (con conservazione a soli 2-8°) da 5 a 31 giorni.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La doppia Waterloo della Francia di Giuseppe Masala La doppia Waterloo della Francia

La doppia Waterloo della Francia

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile   Una finestra aperta Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz di Paolo Desogus Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica! di Francesco Santoianni Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica!

Siria: Miracolo nella redazione di Repubblica!

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente di Marinella Mondaini Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

La rivolta sociale che non c'è di Giuseppe Giannini La rivolta sociale che non c'è

La rivolta sociale che non c'è

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno di Antonio Di Siena Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE di Gilberto Trombetta 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia? di Michelangelo Severgnini Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia?

Il rompicapo siriano: quale ruolo gioca la Turchia?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti