Gaza. "Ho visto un orrore disumano". Intervista alla deputata M5S Ascari di ritorno da Rafah

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Gaza. "Ho visto un orrore disumano". Intervista alla deputata M5S Ascari di ritorno da Rafah


di Agata Iacono

Abbiamo raccontato della partenza della missione di parlamentari italiani e associazioni a Rafah. Adesso sono tornati, con l'orrore negli occhi ma determinati ad agire. Non credevano di poter assistere a drammi peggiori di quelli che si aspettavano. Racconta la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari attraverso i suoi puntuali video di testimonianza diretta.  "Siamo qui nel magazzino della Luna Rossa egiziana e qui c'è un intero magazzino di merce che è stato escluso dai controlli di Israele senza alcun motivo. Cioè questi pallet di legno hanno carichi di alimenti, carichi di aiuti, carichi di medicinali, che sono stati rigettati perché questo tipo di bancale, questo tipo di legno, non era gradito ad Israele. Poi andando avanti ci sono incubatrici, ci sono presidi sanitari, ci sono medicinali, ci sono generatori e tutto é stato bloccato senza criterio, solo per la discrezionalità di Israele. È inaccettabile!


E quindi: "Siamo appena partiti dal Cairo, siamo di ritorno a Roma. Dopo tre giorni estremamente impegnativi soprattutto dal punto di vista umano.
Questa mattina abbiamo incontrato la Lega Araba che ha espresso solidarietà alla popolazione palestinese e a cui ho voluto fare delle domande mirate, in particolare il ruolo che la Lega ha nelle trattative tra Hamas ed Israele. Soprattutto ho chiesto, vista la potenza che ha la Lega per quanto riguarda i paesi arabi, parliamo di 22 paesi arabi e 57 paesi mussulmani e perché non si riesce a fermare il massacro a Gaza. Purtroppo le risposte che ho ricevuto non mi hanno pienamente soddisfatta. Dopo siamo andati all'ospedale Umberto Primo, un ospedale italiano al Cairo dove le suore fanno un lavoro straordinario, eccezionale, e dove abbiamo incontrato le famiglie che sono riuscite a fuggire dall'inferno di Gaza. In particolare ci sono mamme con dei bambini piccolissimi: un bimbo che abbiamo incontrato, di appena 3 anni, ha subito l'amputazione di una gamba a causa dei bombardamenti di Israele a Gaza, un bambino la cui vita è segnata, un bimbo spaventato che non si è mai mai staccato dall'abbraccio della mamma. Abbiamo incontrato delle giovani ragazze malate di cancro che, a causa del blocco dei camion pieni di medicine verso Gaza, sperano qui di ricevere le cure che altrimenti non avrebbero mai ricevuto nella Striscia. Ora siamo di ritorno. Nei prossimi giorni cercheremo di raccontare nel dettaglio tutto l'orrore e la disumanizzazione che abbiamo potuto toccare di persona e visto, soprattutto, mettendo piede al valico di Rafah. La popolazione palestinese sta morendo di fame, mentre fuori dal valico ci sono file chilometriche di camion pieni di aiuti umanitari a cui Israele vieta l'ingresso per motivi pretestuosi ed infondati. Al valico di Rafah abbiamo toccato con mano la volontà consapevole, colpevole e criminale di sterminare la popolazione palestinese con un chiaro intento genocidiario che, oltre alle bombe, si avvale anche dell'uso della fame come arma di guerra. Oltre il 15% dei bambini a Gaza è già sotto il livello minimo di nutrizione."
 
E ancora: "Siamo qui, siamo di fianco al valico di Rafah, siamo a meno di un km da Gaza e qui ci troviamo in un parcheggio di camion pieni di aiuti umanitari che vengono bloccati al valico, vengono bloccati da Israele e la c'è oltre Rafah, una popolazione che sta morendo di fame e qui ci sono  medicine, c'è cibo, ci sono assorbenti, ci sono materassi, ci sono tutti i beni di cui il popolo ha bisogno e non riescono a passare perché c'è questo blocco. Ci hanno detto che qui ci sono 900 camion che sono fermi da mesi e questo è un elemento che vogliamo documentare, testimoniare e toccare con mano, perché l'informazione italiana non arriva, perché nessuno ci parla di quello che sta avvenendo qui, ci hanno parlato di condizioni igieniche disperate, un bagno ogni 600 persone, persone che sono affette da infezioni, epidemie come la diarrea, l'epatite A, senza avere acqua pulita e quindi in condizioni igieniche disperate, senza potersi curare perché le medicine sono qua, sono ferme qua sotto un sole caldissimo.
È dovere documentare questo orrore, questa disumanizzazione, questa volontà colpevole di  attaccare la popolazione palestinese, visto che qui c'è l'unico valico, quello di Rafah dove possono accedere questi camion visto che tutti gli altri valichi sono chiusi, verso la popolazione che è murata viva a morire e intorno un muro che stanno costruendo per, se riescono a fuggire dalle bombe, dalle infezioni e dalle malattie, rinchiuderli nuovamente in un carcere a cielo aperto. Questo è orrore, è disumano, lo documenteremo, lo stiamo testimoniando, lo stiamo portando dentro il parlamento italiano che non sta facendo nulla contro questo abominio."
 
Abbiamo posto all'onorevole Ascari alcune prime domande.

 
Quando tornerete in parlamento, potrete riferire?
 
"Certamente, non solo possiamo, ma abbiamo il dovere di riferire nelle aule istituzionali tutto ciò che abbiamo visto con i nostri occhi al confine con la Striscia di Gaza. Una catastrofe umanitaria senza precedenti, causata consapevolmente e colpevolmente da Israele. Una volta riferito, dobbiamo tradurre le parole in atti concreti facendo pressione sul nostro governo affinché faccia sentire forte la propria voce per la fine del massacro della popolazione palestinese. Chi finge di non vedere quanto sta accadendo se ne rende complice.' 


E quale sarà la prossima iniziativa, alla luce delle mostruosità che avete potuto testimoniare direttamente?
 
"Con i colleghi e le colleghe dell’intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e la Palestina, che io coordino, abbiamo già scritto dalla città di Rafah una lettera alla Presidente del consiglio Meloni, raccontando tutto ciò di cui siamo venuti a conoscenza e rivolgendole un appello: si adoperi per un immediato Cessate il Fuoco, per il pieno rispetto della legalità internazionale e per contribuire alla stabilizzazione della Regione. 
Inoltre risolleciteremo il governo a fare un passo indietro rispetto alla decisione di sospendere i fondi all’Unrwa e ad aumentare il flusso degli aiuti accertandosi che le agenzie umanitarie abbiano la garanzia dell’ingresso in ogni parte della Striscia. 
A Gaza la popolazione sta morendo letteralmente di fame: in un solo giorno sono morti 10 bambini per disidratazione e malnutrizione. Nonostante ciò le autorità israeliane continuano a negare l’ingresso degli aiuti per motivi pretestuosi e ingiustificati.
File di migliaia di camioni pieni di aiuti lasciati per settimane sotto il sole a pochi chilometri dal valico, mentre la popolazione palestinese si nutre con scatolette di cibo per animali e erbe selvatiche. È disumano."

 
Il Movimento 5 Stelle chiederà il riconoscimento dello Stato di Palestina?
 
"Abbiamo già chiesto il riconoscimento dello Stato di Palestina con una mozione al Governo presentata alla Camera, continueremo a farlo perché non può esistere un piano per la Pace senza i palestinesi e la Palestina.  La civile convivenza parte dall'idea di due Stati per due popoli. Non possono esserci compromessi: la pace si costruisce con la pace."
 
 

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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