I bambini vittime del terrorismo di Kiev e l'assordante silenzio dei "democratici"

I bambini vittime del terrorismo di Kiev e l'assordante silenzio dei "democratici"

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di Marinella Mondaini

 

Continuano gli atti terroristici del regime di Kiev, oramai diventato totalmente terrorista sotto la 
guida e assistenza degli istruttori occidentali in questi lunghi anni di guerra nel Donbass.

In un Occidente, sempre più coinvolto nella guerra contro la Russia usando gli ucraini, i politici occidentali, compreso quelli italiani, sono arrivati a giustificare questi atti terroristici come “atti  dovuti, per difendersi dall’aggressione della Russia” e c’è chi dichiara che “gli ucraini lottano anche  per la nostra libertà”.

Però non spiegano come mai questi atti terroristi ucraini sono diretti a 
uccidere la popolazione civile in Russia e che attinenza ha con la “libertà degli italiani”. Ed è chiaro 
come avviene la loro mistificazione: stravolgono la realtà dei fatti, negano con impudenza la verità di ciò che è accaduto e accade nel Donbass.

Dopo il secondo atto terroristico al Ponte di Crimea dell’altro giorno, dove è stata distrutta una famiglia, si è salvata per miracolo una ragazzina di 13 anni, rimasta adesso orfana ed è ricoverata in ospedale, ieri, sempre in Crimea, ancora un altro atto di terrore ucraino sulla popolazione russa locale: un drone ha ucciso un’altra ragazzina di 14 anni.

Il cinismo dei curatori occidentali che addestrano questi nuovi terroristi raggiunge il suo massimo quando dichiarano che “non abbiamo elementi necessari per poter dire chi è il responsabile di questo accaduto”.

I bambini che sono coinvolti e spesso uccisi in questa guerra certamente colpiscono in maniera 
particolare la nostra giovanissima scrittrice del Donbass, Faina Savenkova, 13 anni, che vive a 
Lugansk.

Ecco la sua riflessione da me tradotta.


“E’ terribile vedere come uno Stato europeo si è trasformato in terroristico.
Sono già nove anni che non mi sorprendono più i bombardamenti e gli abitanti pacifici morti. 
Purtroppo sono già abituata alla morte, vivo in una zona di conflitto militare e questo per me è abituale. Ma non potrò mai accettare e perdonare l’uccisione di persone innocenti.
Altro ieri il governo ucraino a compiuto un altro solito atto terroristico facendo saltare in aria una delle campate del ponte della Crimea sono morti civili una ragazzina di 14 anni è rimasta senza genitori, ma che colpa ne ha lei, è forse colpevole della guerra, scatenata dall’Occidente contro la Russia con le mani dell’Ucraina? No. I suoi genitori erano comuni abitanti pacifici, stavano semplicemente andando in vacanza. Ma non solo questo è terribile, è terribile anche che un intero Stato europeo si sia trasformato in terroristico. Con orgoglio, questo Stato commette crimini di guerra, organizza omicidi di civili, attentati terroristici e in questo è aiutato dai Servizi Segreti occidentali. “Questo non può essere, non è vero” - direte voi, ma è così. Noi non sentiamo condanne da parte dei governi di questi paesi, non sentiamo rammarico perciò che è successo. 
Riuscite a immaginare che l’11 settembre del 2001, quando i terroristi hanno fatto saltare in aria le 
Torri Gemelle, possano essere stati aiutati dai Servizi segreti di altri paesi e il mondo fosse rimasto zitto e cinico a guardare? Io no, ma ora il terrorista è un intero Stato e il suo popolo. Così è già successo. Tu diventi un criminale quando ignori le vittime, quando giustifichi le tue azioni dicendo che queste persone, questa nazione non devono esistere. Quando sei orgoglioso di uccidere chi è 
diverso, perché hai un grande obiettivo: liberare il mondo dai russi, oppure dagli ebrei o dai polacchi. Questo è fascismo, così fanno i terroristi. Troppo il mondo è sempre più vicino a una Nuova guerra mondiale. Essa comincia col primo bombardamento delle città pacifiche, del Viale degli Angeli con i cognomi dei bambini uccisi, con la gioia e derisione dopo un atto turistico compiuto. Con la disumanizzazione… 
Probabilmente io sono abituata alla guerra, alle morti, ma tuttora no

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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