Il più giovane Primo Ministro danese forma coalizione di sinistra decisa ad abbandonare l'austerità e controllare l'immigrazione

10190
Il più giovane Primo Ministro danese forma coalizione di sinistra decisa ad abbandonare l'austerità e controllare l'immigrazione

 

La Danimarca diventerà il terzo paese nordico quest'anno a formare un governo di sinistra dopo che il leader socialdemocratico Mette Frederiksen ha accettato i termini per un governo di minoranza a partito unico nella tarda giornata di mercoledì.

 

"È con grande piacere che posso annunciare che abbiamo una maggioranza per formare un nuovo governo", ha detto Frederiksen. "Ora abbiamo raggiunto l'obiettivo ... abbiamo dimostrato che quando i danesi votano come hanno fatto, una nuova maggioranza può trasformare le loro speranze in azioni".

 

Il partito socialdemocratico ha vinto le elezioni generali in Danimarca il 5 giugno, spingendo il leader del centro-destra Lars Lokke Rasmussen a rassegnare le dimissioni da primo ministro. I partiti socialdemocratici sono saliti al potere all'inizio di quest'anno in Finlandia e Svezia.

 

Frederiksen, che a 41 anni diventa il primo ministro più giovane della Danimarca, ha promesso di aumentare la spesa per il welfare dopo anni di austerità. Ha inoltre promesso il taglio delle emissioni di gas serra del 70% prima del 2030.

 

Frederiksen, insieme a tre partiti di sinistra, ha presentato un documento di 18 pagine intitolato "Fair direction for Denmark" che delinea le ambizioni del nuovo governo.

 

Nonostante le differenze tra i partiti di sinistra per questioni come il welfare e l'immigrazione, Frederiksen ha incassato il loro sostegno per formare un governo di minoranza a partito unico, un accordo comune in Danimarca. Lei informerà formalmente la regina Margrethe dell'accordo e dovrebbe presentare i nuovi ministri al monarca nella giornata di giovedì.

 

I Social Liberals (Radikale Venstre), il Partito Popolare Socialista e l'Alleanza Red Green sostengono i socialdemocratici per formare il governo. Le trattative sono andate avanti per 20 giorni, rendendo la trattativa, la più lunga dal 1988.

 

Le parti erano in gran parte in disaccordo sulle politiche rigorose dei socialdemocratici in materia di immigrazione che Frederiksen sostiene affermando che tali politiche sono necessarie per proteggere il sistema di welfare del paese.

 

I quattro partiti sostengono il divieto di indossare burqa e niqab in pubblico e il cosiddetto "jewelry bill" che consente alla polizia di sequestrare oggetti di valore dai rifugiati per aiutare a pagare i costi.

 

I partiti hanno concordato di ammorbidire alcune misure severe sull'immigrazione, tra cui l'abbandono di un piano del precedente governo per tenere i richiedenti asilo respinti a Lindholm, un'isola disabitata.

 

Tuttavia, l'immigrazione rimarrà un argomento di contesa dato che Frederiksen ha bisogno di bilanciare la sua presa di posizione più dura con le opinioni più soft dei partiti di sinistra.

 

Le parti hanno inoltre affermato di aver concordato un piano per consentire un maggior numero di manodopera straniera, ulteriori misure per eliminare le crescenti disuguaglianze e un piano per creare una legge vincolante sulla riduzione delle emissioni.

 

In seguito ai tagli di spesa da parte dei governi precedenti per ridurre il deficit pubblico, che ha provocato un'erosione dei servizi di welfare tradizionali, i socialdemocratici hanno deciso di invertire la rotta tornando a investire nel welfare state e abbandonando l’austerità. 

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE di Loretta Napoleoni Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Chi vince e chi perde la mortale partita europea di Giuseppe Masala Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite di Michelangelo Severgnini Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello   Una finestra aperta Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron di Marinella Mondaini Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Israele, il genocidio, e l'Occidente di Giuseppe Giannini Israele, il genocidio, e l'Occidente

Israele, il genocidio, e l'Occidente

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti