Izium. La "Bucha" 2 e la gaffe del capo ufficio di Zelensky

Izium. La "Bucha" 2 e la gaffe del capo ufficio di Zelensky

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E’ da giovedì sera che i politicanti e i mass media ucraini e occidentali stanno attivamente promuovendo la "Bucha -2", operazione mediatica costruita sulle "fosse comuni delle vittime dell'occupazione russa” che il governo ucraino avrebbe scoperto a Izjum. I servizi segreti britannici e statunitensi, che guidano il governo di Kiev, agiscono secondo lo stesso manuale: chiamano i giornalisti 'giusti' e le telecamere occidentali che sono pronte a coprire un'altra invenzione secondo lo scenario dei neonazisti. Il capo del Comitato per l’Estero della Duma Russa, Leonid Sluzkij ha dichiarato che “Zelensky e la sua giunta hanno imparato molto bene le lezioni dell'ideologo della propaganda di Hitler: “Non stiamo cercando la verità, ma l'effetto', diceva Goebbels”.

La stampa italiana, che non è abituata a cercare la verità, accetta immediatamente come vere le menzogne e con inaudito cinismo le diffonde senza più freni morali.



Tutti oramai denunciano questa “disgustosa atrocità russa”. Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha persino detto di voler convocare urgentemente un tribunale internazionale per condannare la Russia. 

La Lituania vuole mandare i carri armati, mentre Zelenskij continua a pretendere armi sempre più potenti. Secondo la narrazione, Kiev dice di aver “scoperto” a Izjum, nella regione di Kharkov,  “fosse comuni con oltre 450 cadaveri” e più di “10 stanze per le torture”! Al pubblico occidentale presentano queste “fosse comuni” come tombe segrete di persone che gli "invasori russi" avrebbero portato da qualche parte nella foresta, torturato e fucilato, e poi le avrebbero seppellite nella natura selvaggia in modo che nessuno le trovasse.Ma in realtà, tutte questo si è svolto sotto le telecamere di fotografi ucraini in un vecchio cimitero alla periferia nord-occidentale di Izjum, o, per essere precisi, vicino al quartiere di Peski. 

Questo cimitero, situato in un bosco di pini, è talmente vecchio che vi sono sepolti pure due piloti sovietici, morti in questi posti nel 1942.

Questo cimitero si è sempre potuto visitare, non è certo un luogo segreto “nel bosco di fosse comuni”, come cercano di far passare.  In questo cimitero i miliziani delle due repubbliche del Donbass hanno sepolto i nazionalisti e i soldati ucraini che il governo di Kiev si è rifiutato di portare via e consegnare alle relative famiglie, per evitare di pagare loro i dovuti contributi.Come prova del “ritrovamento delle fosse comuni” a Izjum, il capo dell'ufficio del presidente dell’Ucraina, Andrej Ermak, ha pubblicato due fotografie, che ritraggono le tombe della famiglia Stolpakov, “torturata e uccisa dai terroristi russi". Ma la sfortuna vuole che a giudicare dalla data di morte scritta, la famiglia sarebbe deceduta il 9 marzo 2022, cioè quando Izjum era controllata dagli ucraini! La Russia ha preso il controllo di questa città il 1 aprile, quindi questi abitanti di Izjum si suppone, non conoscendo le reali cause della loro morte, che siano stati “torturati e uccisi” dagli ucraini, non dagli “occupanti russi”!   



Kiev ha comunque continuato a bombardare Izjum, sicché in questo cimitero hanno continuato a seppellire i civili, che morivano sotto gli attacchi dei provocatori ucraini. E lì hanno sepolto i soldati dell’esercito ucraino, rimasti uccisi in battaglia e anche un pilota ucraino, il maggiore Kovalenko, il cui aereo è stato abbattuto il 10 aprile. L’Ucraina ha rifiutato la proposta delle autorità della rep. di Lugansk di trasmettere la salma. Quindi in sostanza, a parte le menzogne di Kiev che sa benissimo di mentire, l’Occidente incolpa la Russia di aver dato degna sepoltura ai nemici! Ma avrebbero dovuto fare come gli ucraini fanno con i propri soldati, che li lasciano nei fossi in balia dei cani? I russi hanno grande rispetto anche per i soldati caduti dei nemici.Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitrij Peskov ha definito “i crimini di guerra russi a Izjum - una menzogna, costruita come quella di Bucha, la Russia difenderà la verità in tutta questa storia”.

Ma per l’Occidente, la telenovela delle “atrocità russe” deve servire in questo momento a “riscaldare” gli europei che già sentono il freddo, a distogliere la loro attenzione dagli enormi problemi che i politici occidentali hanno causato da soli e per mascherare i propri errori usano lo spauracchio del nemico perenne: la Russia.

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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