L'ambasciatore Usa in Israele e l'annessione della Cisgiordania

4006
L'ambasciatore Usa in Israele e l'annessione della Cisgiordania



Piccole Note
 

“Le osservazioni dell’ambasciatore statunitense David Friedman della scorsa settimana, il quale ha affermato che gli Stati Uniti darebbero al governo di Israele il via libera per annettere unilateralmente parte della Cisgiordania, equivalgono a uno sputo in faccia ai palestinesi”.


Tali dichiarazioni “fanno male a chiunque cerchi una soluzione giusta al conflitto israelo-palestinese basata sulla divisione della terra e sul riconoscimento del diritto all’autodeterminazione di entrambi i popoli”. Così un durissimo editoriale di Haaretz.


Secondo il giornale israeliano, le dichiarazioni di Friedman legittimano le riserve dei palestinesi riguardo il cosiddetto “Accordo del Secolo”, ovvero il Piano di pace israelo-palestinese concepito dall’amministrazione Trump.


I palestinesi hanno infatti rigettato il Piano, annunciando la loro defezione al summit del Bahrein, nel quale, presenti le autorità israeliane e dei Paesi arabi, dovrebbe esser rivelata la parte economica del Piano.


Se gli Stati Uniti sono davvero interessati alla pace tra i due popoli devono essere neutrali, aggiunge Haaretz. Invece “Friedman rappresenta gli interessi dei coloni [israeliani] e non soddisfa queste precondizioni”.


Una presa di posizione durissima che esprime l’opinione non di un singolo, ma di un intero ambito giornalistico, peraltro di indubbia autorevolezza.


Probabile che sarà ignorata, dato che l’approccio dell’amministrazione Usa alle complesse problematiche israelo-palestinesi finora è stato affatto unilaterale, per non dire votato alla cecità. Nondimeno queste righe hanno il loro peso specifico.


In un articolo dedicato all’intervista incendiaria dell’inviato Usa per il Medio oriente, Timesofisrael ha ricordato il suo ruolo nella stesura del Piano e il sostegno di lunga data accordato alla politica degli insediamenti, che ha seminato colonie israeliane per tutta la Cisgiordania.


Tanto che il giornale di Tel Aviv definisce l’ambasciatore col suggestivo titolo di “inviato per l’annessione”. Timesofisral ha però anche sottolineato come, sebbene egli sia uno dei consiglieri di Trump, il presidente usa prendere decisioni da solo.


E ha anche ricordato un’intervista di Trump del 2017, nella quale affermava: “Non sono uno che crede che andare avanti con questi insediamenti sia una buona cosa per la pace.”


Tanto che lo stesso Friedman, nell’intervista, ha dovuto ammettere che “l’amministrazione potrebbe congelare il Piano indefinitamente se riterrà che possa causare più danni che benefici”. Concludendo: “Non vogliamo peggiorare le cose”.


E in effetti, man mano che si avvicina la data della rivelazione del Piano, ancora occultato in un alone di mistero, le cose vanno peggiorando.


Certo, come ricorda Timesofisrael, in occasione delle scorse elezioni Trump ha regalato il Golan a Israele per favorire la campagna di Netanyahu. E non è escluso che decida di aiutarlo alle elezioni di settembre concedendogli anche la Cisgiordania, o quantomeno dando un placet alla sua annessione.


Ma voci contrarie all’annessione si stanno levando da tutto il mondo (ieri la Germania ha ribadito che l’unica soluzione è quella dei “due Stati”). Così che l’ipotesi di uno slittamento/congelamento della fase operativa del Piano resta, ad oggi, la più plausibile.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti