Neo-liberismo e "guerre giuste". Il capolavoro politico di Papa Francesco

Neo-liberismo e "guerre giuste". Il capolavoro politico di Papa Francesco

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di Aurelio Armellini


“Il mercato da solo non risolve tutto, benché a volte vogliano farci credere questo dogma di fede neoliberale. Si tratta di un pensiero povero, ripetitivo, che propone sempre le stesse ricette di fronte a qualunque sfida si presenti. Il neoliberismo riproduce sé stesso tale e quale, ricorrendo alla magica teoria del “traboccamento” o del “gocciolamento” – senza nominarla – come unica via per risolvere i problemi sociali. Non ci si accorge che il presunto traboccamento non risolve l'iniquità, la quale è fonte di nuove forme di violenza che minacciano il tessuto sociale”.
 
Si tratta del pensiero politico di gran lunga più avanzato oggi in Italia. E proviene dalla Terza enclica del Pontificato di Papa Francesco dal titolo “Fratelli tutti”, firmata ieri sulla tomba del Patrono di Assisi.
 
A leggere con attenzione questa frase, non possiamo non restare basiti da quanta ipocrisia ci sia in una società (partiti e giornali su tutti) che si professa cattolica ad ogni occasione e che censura, abiura e presta indifferenza con tale facilità alle parole, ci verrebbe da dire socialiste, di Papa Francesco.
 
Ci verrebbe da dire socialiste perché nel proseguo dell’encilica Papa Francesco scrive anche come sia indispensabile una “politica economica attiva” (da parte degli stati chiaramente contro la logica dei mercati) - che aumenti i posti di lavoro invece di ridurli, e, dall'altra parte, serve sviluppare “forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca”. Le attuali istituzioni economiche e politiche, si legge ancora in “Fratelli Tutti”, devono essere riformate per rispondere ai bisogni legittimi delle persone più colpite dalla pandemia. "Indipendentemente dai diversi modi in cui i vari paesi hanno risposto alla crisi, la loro incapacità di lavorare insieme è diventata abbastanza evidente", ha detto Francisco. Ed è del tutto evidente come i paesi socialisti, dalla  Cina al Venezuela da Cuba al Vietnam, hanno avuto una risposta nettamente più efficace di quelli che applicano la fallimentare teoria neo-liberista, per riprendere le parole di Papa Francesco “perversa”, che “mantiene i poveri ai margini arricchendo solo qualcuno”. Ed è del tutto evidente di come paesi socialisti come la Cina considerino il vaccino un “bene pubblico mondiale” mentre quelli “perversi” lo considerano fonti di profitto.
 
Del resto: "Il neoliberismo si riproduce semplicemente ricorrendo a teorie magiche [...] Poca attenzione viene prestata al fatto che non si risolve la disuguaglianza che dà origine a nuove forme di violenza che minacciano il tessuto della società”, ha scritto il Papa nell’enciclica.
 
Si tratta, lo ripetiamo e un po’ a malincuore da atei, del pensiero politico più avanzato oggi in Italia.
 
Ma non è tutto. Papa Francesco ha scritto, nel proseguo dell’enciclica, qualcosa se vogliamo di ancora più rivoluzionario. In  "Fratelli Tutti", il Pontefice ha persino respinto la dottrina della Chiesa cattolica che giustificava la guerra come mezzo di autodifesa, affermando che “è stata applicata in modo troppo ampio per secoli e non è più praticabile.” E’ noto, infatti, come da questa dottrina, nel diritto internazionale più recente, si sia sviluppato il cosiddetto concetto di “intervento umanitario” e poi di “responsabilità di proteggere” che ha sulla coscienza milioni tra morti e profughi, oltre alla distruzione di stati sovrani da parte di chi ha il potere politico e mediatico per costruire una propaganda su falsi rapporti e fake news.
 
Si tratta, lo ripetiamo per l'ultima volta e sempre un po’ a malincuore, del pensiero politico più avanzato oggi in Italia.
 
Sull’umiliazione inferta al povero teologo della Cia Pompeo - arrivato in Italia ad abbaiare sulle relazioni con la Cina - vi abbiamo scritto così come della lezione di sovranità al governo Conte, ma con "Fratelli Tutti" Papa Francesco ha compiuto un capolavoro politico che potrà essere apprezzato per la sua reale portata solo nel medio-lungo periodo. Il Pontefice ha infatti aperto un solco, tracciato una linea di sbarramento, ha fatto per dirla brutalmente scacco matto, mandando un messaggio inequivocabile a coloro che fanno la guerra agli evangelisti di estrema destra alla Bannon per poi averne le stesse identiche posizione.

Per essere ancora più espliciti, dalla nuova enciclica di Papa Francesco il messaggio a giornali (Repubblica e similari) e partiti (Pd o similiari) è molto semplice: o si sta dalla parte delle barbarie neo-liberiste e imperialiste fatte di guerre, sanzioni e blocchi sulla base di false "guerre giuste" (come gli evangelisti alla Bannon) - come hanno fatto fino ad oggi - o si sta con la linea indicata da Papa Francesco contro il neo-liberismo e gli “interventi umanitari”. Terze vie non ci sono. Chi fino ad oggi a parole ha attaccato Bannon e Trump per poi averne le stesse identiche posizioni, come Repubblica e similari o Pd e similari, è nudo. E il merito è di Papa Francesco.

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