Nuovi documenti. Così gli Usa utilizzano i social per condizionare elezioni in Venezuela

1465
Nuovi documenti. Così gli Usa utilizzano i social per condizionare elezioni in Venezuela

Che gli Stati Uniti fossero particolarmente ‘interessati’ ai risultati delle elezioni in Venezuela è cosa nota. Adesso arriva la conferma di un loro intervento diretto per influenzarne l’esito. 

La rivista nordamericana Jacobin ha rivelato che il governo di Washington ha finanziato un programma di formazione e azione volto a influenzare i processi elettorali venezuelani del 2013 e 2015.

Attraverso documenti ufficiali ottenuti utilizzando il Freedom of Information Law (FOIA), si è appreso che il Fondo Nazionale per la Democrazia (NED) ha stanziato 300mila dollari all'Istituto Nazionale Democratico (NDI) per un programma denominato "Venezuela: miglioramento della formazione e della comunicazione per attivisti politici”. 

Con questo programma gli Stati Uniti sono entrati a gamba tesa nelle elezioni venezuelane, utilizzando quelle stesse tattiche di propaganda che i Democratici statunitensi hanno accusato siano state usate nel 2016 negli USA per la vittoria di Donald Trump. 

Sebbene il NED descriva questi attivisti come "indipendenti", questo programma è stato progettato specificamente per i membri dei partiti associati alla Mesa de la Unidad Democrática (MUD). Coalizione di opposizione che poi vincerà le elezioni legislative venezuelane del 2015, dando inizio alla farsa dell’autoproclamazione presidenziale del golpista Juan Guaidò. 

Come è avvenuta la manipolazione? Con il finanziamento e la formazione dell'NDI, la MUD ha utilizzato tecniche di Big Data. Hanno "mobilitato un database degli elettori che ha identificato e preso di mira gli elettori indecisi attraverso i social media" nella campagna elettorale per le legislative del 2015. Hanno creato un database degli elettori che ha permesso loro di "estrapolare i risultati sulle inclinazioni politiche di gran parte dell'elettorato, calcolare la probabilità che un elettore sia un sostenitore del PSUV, un sostenitore della MUD o un elettore indeciso”.

Hanno inoltre creato diversi gruppi e inviato propaganda politica con messaggi differenziati. Fino al giorno delle elezioni, la campagna riuscì a raggiungere 6,3 milioni di elettori venezuelani.

Le ‘Mega elezioni’ di novembre 2021 

Intanto in Venezuela continuano i preparativi per le prossime elezioni previste il 21 di novembre, definite ‘mega elezioni’. Il presidente del Consiglio Elettorale Nazionale, Pedro Calzadilla, ha riferito che il programma elettorale è completo all'82%, 19 giorni prima delle mega elezioni del 21 novembre.

“Abbiamo un anticipo dell'82% del programma elettorale. La campagna elettorale raggiunge oggi il suo sesto giorno", ha affermato in un'intervista a un media privato, secondo quanto riferisce l’emittente pubblica venezuelana Vtv. 

Il presidente Calzadilla ha poi aggiunto che come parte delle garanzie elettorali, sono in corso di svolgimento gli audit della revisione del sistema di voto automatizzato e l'audit del registro elettorale. Controlli su un sistema, è bene ricordarlo, che la fondazione Carter ebbe a definire come il migliore del mondo. 

Riguardo all'accompagnamento nazionale e internazionale, Calzadilla ha spiegato che sono accreditati 8 gruppi di osservatori internazionali e 6 organizzazioni sociali nazionali e ha assicurato che l'ampio accompagnamento internazionale fa parte delle garanzie elettorali per le elezioni regionali e comunali.

“Il CNE è la casa della democrazia. Siamo sempre in contatto con attori politici", ha affermato Calzadilla.

Per quanto riguarda la campagna elettorale, ha sottolineato che il potere elettorale ha incorporato come novità il regolamento nei social network e ha ricordato che ci sono 2.000 pubblici ministeri dislocati in tutto il paese per occuparsi delle relative denunce.

“Il nostro sforzo è che per queste elezioni ci sia la massima partecipazione possibile. Abbiamo lavorato per questo”. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo di Michelangelo Severgnini Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'inutile alleanza di Michele Blanco L'inutile alleanza

L'inutile alleanza

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti