Nuovo tentativo di golpe in Venezuela. Militari disertori con Guaidó e López cercano il pretesto per provocare un'invasione

Il ministro della Difesa Padrino Lopez afferma che le forze armate restano fedeli alla Costituzione e al legittimo presidente Maduro

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Nuovo tentativo di golpe in Venezuela. Militari disertori con Guaidó e López cercano il pretesto per provocare un'invasione

 

Un nuovo tentativo di golpe in Venezuela. L’autoproclamato presidente incaricato venezuelano Juan Guaido ha dichiarato di aver sollevato una rivolta militare in un video girato presso una base aerea di Caracas. Nel video è accompagnato da una ventina di soldati e dal leader dell’opposizione detenuto per il suo ruolo nelle guarimbas del 2017, Leopoldo Lopez.

 

È arrivato il momento di "iniziare la fine dell'usurpazione", ha affermato Guaido nel video, affiancato da soldati pesantemente armati e un veicolo blindato.

 

Il video di tre minuti è stato girato prima di un previsto raduno anti-governativo, in cui Guaido ha spiegato che i soldati schierati nelle strade avrebbero agito per "proteggere la costituzione del Venezuela".

 

Guaido in precedenza aveva affermato su Twitter che avrebbe incontrato "le principali unità militari" dell'esercito venezuelano come "l'inizio della fase finale dell'Operazione Libertà".

 

Il ministro della Difesa della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha reso noto che le Forze Armate Nazionali Bolivariane restano fedeli alla Costituzione e le legittime autorità di Caracas. 

 

Alle parole di Padrino Lopez fanno eco quelle del vicepresidente Jorge Rodriguez, il quale attraverso Twitter afferma: «Informiamo il popolo del Venezuela che attualmente stiamo affrontando e disattivando un piccolo gruppo di militari traditori che si sono posizionati nel distributore di Altamira per promuovere un colpo di stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica».

 

Interessante la lettura del giornalista Antonio Maestre: «Juan Guaidó e Leopoldo López hanno chiamato il popolo ad uscire per strada per usarlo come esca e per giustificare un intervento straniero. Ci sono 30 soldati in cima a un ponte».

 

Nulla di nuovo sotto il cielo di Caracas. Scene già viste durante il golpe del 2002 dove il Comandante Chavez fu rovesciato per meno di 48 ore prima che il popolo venezuelano e l’esercito lo riportassero a Miraflores. 

 

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