NYT, il missile sul mercato del Donbass e come opera la censura in Italia

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NYT, il missile sul mercato del Donbass e come opera la censura in Italia



di Alessandro Bianchi


“Missile sulle bancarelle. Putin fa strage al mercato: 17 morti tra le macerie”. Repubblica, 6 settembre 2023.





“Strage in un mercato affollato in Ucraina, l’esplosione del missile russo tra i negozi: 16 morti, c’è anche un bambino – Il video”. Open, 6 settembre 2023.





Oggi il New York Times pone fine alla fake news resa virale il 6 settembre dai media corporativi italiani, scrivendo come in base alle prove raccolte e analizzate – “tra cui frammenti di missili, immagini satellitari, dichiarazioni di testimoni e post sui social media” – il crimine contro l’umanità nel mercato di Konstantynovka (Donbass) “è stato il risultato di un missile di difesa aerea ucraino errante sparato dal sistema di lancio Buk".

Per il NYT, in particolare, i filmati delle telecamere di sorveglianza mostrano che il missile sia stato lanciato dalla direzione del territorio controllato dall'Ucraina. Altro elemento importante rivelato dal giornale statunitense: “pochi minuti prima dell'attacco a Konstantynovka, l'esercito ucraino ha lanciato due missili terra-aria dal villaggio di Druzhkovka, situato a una distanza di 16 chilometri da Konstantynovka. La tempistica di questi lanci è coerente con quella del [lancio del] missile che ha colpito il mercato di Konstantynovka".

Caso chiuso. Per l’ennesima volta il NYT arriva dieci giorni dopo quello che era palese da tempo (qui l’articolo di fact-checking di Marinella Mondaini pubblicato da l’AntiDiplomatico), ma quello che resta è che due settimane dopo in Italia la notizia vera resta censurata, mentre la fake news è ancora ampiamente visibile nel web. 

I portavoce del regime di Kiev in Italia che lavorano per la terza guerra mondiale ogni giorno, Repubblica in particolare, avevano dato per buona la versione che era stata un missile lanciato dal sistema di difesa aerea S-300, anche se quest'ulltimo ha una testata diversa da quella esplosa nel mercato in Donbass. Quello che era palese anche prima, oggi trova la conferma di una fonte inattaccabile come il NYT.

E infatti, oggi, Open ha dovuto riportarlo, ma con questo titolo molto meno enfatico del precedente. 



Notate l'utilizzo delle virgolette, come se fosse una dichiarazione di qualcuno buttata lì come una boutade e non la certificazione che il giornale fondato da Enrico Mentana avesse diffuso e reso virale una bufala inventata dal regime di Kiev per aumentare la pressione internazionale durante la visita di Blinken a Kiev.

Bufala smascherata perfino dagli Stati Uniti.

Open riporta sì l’articolo del NYT, dicevamo, ma non come fa di solito quando si parla della stampa a stella e strisce. Non ci sono affermazioni dogmatiche. Non come la verità assoluta, al contrario, con tono dubitativo e tanti  “secondo il NYT…”. Ma soprattutto lo fa senza scusarsi con i suoi lettori per l’articolo del 6 settembre, il quale rimane in questo momento online e con lo stesso titolo che indica “missile russo”!

Open, il fact checker della verità sul web, ha sentenziato che era russo il 6 settembre e ha avuto due settimane di tempo per censurare tutti coloro che avevano diffuso la versione oggi confermata anche dal NYT. Notate bene: la pagina Facebook de l’AntiDiplomatico - un giornale online regolarmente registrato al tribunale civile di Roma - con 150 mila iscritti è stata prima chiusa e ancora oggi è in una situazione di grave “shadowbanning” per l’azione “indipendente” dei fact-checker di Open.

Repubblica fa ancora peggio perché ignora totalmente la notizia del NYT e lascia la unica versione di “Putin fa strage sul mercato” come la sua versione dei fatti.

Proprio ieri, ironicamente, a l’AntiDiplomatico è arrivato il nuovo “controllo” di NewsGuard, l’agenzia statunitense che con i suoi bollini (rossi o verdi) e la sua collaborazione con i browser e social media suoi connazionali decide semplicemente quello che potete o non potete leggere su internet. L’AntiDiplomatico, che ancora una volta vi ha fornito la versione a cui arriva anche il NYT 10 giorni dopo, ha il bollino rosso, mentre Open continua a essere, per NewsGuard, il “sito più attendibile”. Benvenuti nel paese della trilogia distopica, perfettamente descritta dall’Ambasciatore Bradanini su l’AntiDiplomatico.


P.s. Alla signora Giulia Pozzi di NewsGuard, alla quale forse non è stato chiaro il nostro precedente messaggio, risponderanno i nostri legali nei prossimi giorni. La lunga marcia de l'AntiDiplomatico contro la censura (a stelle e strisce) continua. 

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