Oltre le fake news: lo spettacolo pietoso dei media filo Nato su Elnaz Rekabi
12190
di Maria Morigi
E niente, i media telecomandati fanno scoppiare il caso Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che ha disputato i Campionati asiatici di arrampicata senza indossare l’hijab. Ci raccontano in ogni Tiggì favole immaginate, cioè che Elnaz avrebbe subito carcere e conseguenze per il suo gesto. Anzi che era SCOMPARSA.
Due giorni dopo, tutto è smentito dall'ambasciata iraniana di Seul e dalla stessa atleta.
Elnaz Rekabi non è scomparsa e non intendeva affatto impegolarsi in questioni di diritti e libertà, né manifestare solidarietà verso le donne che stanno protestando nel suo Paese.
Comunque nella testa degli esagitati difensori dei diritti rimarrà traccia solamente del primo scoop.
Funzionano così linciaggio + propaganda e adesso è il turno dell'Iran. Anche se la pratica di coprire la testa col velo c'è, declinata in modi diversi, in ogni Paese islamico.
P.s. Al suo ritorno a Teheran l'atleta ha rilasciato queste dichiarazioni chiare e senza possibilità di interpretazione: ""Sono stata chiamata per gareggiare quando non me l'aspettavo, mi sono ritrovata impigliata nella mia attrezzatura tecnica. Per questo non ho fatto attenzione al velo che avrei dovuto indossare", ha dichiarato alla stampa l'atleta in un'intervista all'aeroporto, apparendo davanti alle telecamere, di fatto, ancora senza il velo ma coprendosi il capo con un cappellino da baseball e il cappuccio della felpa nera che indossava. "Sono tornata in Iran in pace, in perfetta salute e secondo il programma previsto. Mi scuso con il popolo iraniano per le tensioni che si sono create", ha detto la sportiva, aggiungendo che non aveva "alcuna intenzione di abbandonare la nazionale".
Non potendo replicare altro i media filo Nato possono solo goffamente scrivere come fa l'Ansa: "Secondo attivisti e utenti iraniani sui social media, Rekabi sarebbe stata costretta dalle autorità iraniane a rilasciare queste dichiarazioni."