Perché Israele e gli Stati Uniti sono così entusiasti della disgregazione della Siria?
Stanislav Tarasov, analista politico ed esperto di questioni riguardanti il Medio Oriente e il Caucaso, citato da Sputnik, definisce ancora complessa la situazione in Siria, pur ritenendo che gli sviluppi recenti indicano possibili scenari futuri.
La caduta di Bashar al Assad avvenuta così repentinamente, secondo l’analista, è avvenuta perché "probabilmente si stava preparando una cospirazione interna tra la leadership e il personale militare siriano".
In merito al futuro governo della Siria, Tarasov ritiene che, se prevarrà l'opposizione laica, la Siria avrà un governo laico, ma potrebbe esserci uno scenario afgano dove i taleban sono al potere, qualora dovessero prevalere le fazioni islamiste.
C’è anche un altro aspetto che viene considerato, ovvero l’interesse di Israele e di Stati a balcanizzare la Siria.
Questa possibilità esiste secondo Tarasov e tra i possibili scenari rientrano:
- La Turchia prende il controllo di Aleppo e Idlib
- I curdi creano il loro stato con il sostegno di Israele e degli Stati Uniti
- Il resto del paese è diviso in varie enclave
Il conflitto in corso a Gaza, ha spiegato l’analista Tarasov, ha già mostrato come gli Stati Uniti e Israele hanno già iniziato ad attuare il loro piano per la frammentazione della Siria.
Ambizioni regionali e possibili rischi
Tarasov, infine, configura un altro scenario nel quale Israele punterebbe ad annettere Gaza e la Cisgiordania e di frammentare il Libano per indebolire il movimento di resistenza islamica libanese Hezbollah.