Ricordate gli attacchi sonori denunciati dagli USA a Cuba? Erano grilli
Ricordate la questione relativa ai presunti attacchi sonori subiti dal personale diplomatico statunitense a Cuba? I soliti noti spacciatori di fake news tossiche ci hanno ricamato molto, immaginando chissà quali diavolerie stessero utilizzando gli spietati comunisti cubani per colpire i diplomatici degli USA a L’Avana. Qualcuno era giunto finanche a ipotizzare un’immancabile ruolo della Russia di Putin nella vicenda. Si tratta ormai di un classico nel filone delle fake news propalate senza alcuna vergogna dal mainstream.
Secondo gli scienziati, invece, si tratterebbe di grilli. Nessuna arma, o diavoleria di ultima generazione. I responsabili di quelli che Washington si era affrettata a definire attacchi sonori erano degli ortotteri.
Nell'ottobre 2017 l'agenzia di stampa statunitense The Associated Press (AP) ha trasmesso un audio, indicando che corrispondeva a una registrazione del suono percepita da alcuni impiegati dell'ambasciata americana a L'Avana, la capitale cubana.
In uno studio, condotto da un gruppo di scienziati degli Stati Uniti e del Regno Unito e presentato all'incontro annuale della Società di biologia integrativa e comparativa (SICB, secondo il suo acronimo in inglese), viene analizzata la registrazione di questi presunti "attacchi sonori”.
"L'unica cosa che posso dire in maniera definitiva è che la registrazione pubblicata da AP è di un grillo e pensiamo di sapere di che specie si tratta", ha affermato il coautore dello studio Alexander Stubbs dell'Università della California a Berkeley, in un'intervista al quotidiano The New York Times.
Secondo il giornale, gli esperti dei suoni di queste specie di insetti caraibici hanno ritenuto che l'analisi degli specialisti che hanno indagato sul caso fosse correttamente elaborata.
Gli esperti sottolineano inoltre che la specie è "incredibilmente rumorosa" e "si può sentire da un camion che percorre l'autostrada a 60 chilometri all'ora".
Washington ha ripetutamente accusato il governo cubano di questi attacchi che risalgono alla fine del 2016 e ha rafforzato il suo blocco economico. Ha persino ordinato la riduzione del personale della sua missione diplomatica di oltre il 50%.
L'Avana ha sempre negato ogni addebito e chiesto chiarimenti su quanto lamentato dagli statunitensi.