Risposta della Cina e di Hong Kong al rapporto annuale 2024 della CECC
La Cina difende il principio di "Un Paese, Due Sistemi"'
Il governo cinese e quello della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong (HKSAR) hanno espresso una ferma opposizione al Rapporto Annuale 2024 pubblicato dalla Commissione Esecutiva del Congresso degli Stati Uniti sulla Cina (CECC). Il rapporto accusa la Cina di interferenze nelle regioni amministrative di Hong Kong e Macao, violando il principio di "Un Paese, Due Sistemi". Tuttavia, Pechino e Hong Kong hanno rigettato queste accuse, definendole infondate e motivate da interessi politici.
La posizione della Cina
Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha affermato che il rapporto della CECC rappresenta un attacco sistematico contro la Cina, privo di credibilità e basato su motivazioni politiche. Mao ha ribadito che dal ritorno di Hong Kong e Macao alla madrepatria, il principio di "Un Paese, Due Sistemi" ha portato a miglioramenti storici nello sviluppo economico e sociale. Ha inoltre sottolineato che i diritti e le libertà delle persone nelle due regioni sono stati pienamente garantiti, contribuendo a un senso di appagamento, felicità e sicurezza.
La Cina ha dichiarato che il sistema è vitale per mantenere la prosperità e la stabilità a lungo termine, ed è un modello che facilita la convivenza pacifica e la cooperazione tra sistemi sociali diversi. Pechino ha ribadito che continuerà a sostenere e promuovere questo principio per garantire uno sviluppo sostenibile e stabile.
La risposta di Hong Kong
Il governo di Hong Kong ha espresso una forte disapprovazione nei confronti del rapporto della CECC, definendolo una forma di ingerenza nei suoi affari interni e un tentativo di destabilizzare la regione. Un portavoce del governo ha respinto con fermezza le critiche mosse, affermando che tali dichiarazioni rappresentano una manipolazione politica con intenti malevoli.
Hong Kong ha anche condannato la pretesa di imporre sanzioni contro i suoi funzionari, dichiarando che non sarà intimidita e continuerà a salvaguardare la sicurezza nazionale e la stabilità sociale. Il portavoce ha sottolineato che la legislazione sulla sicurezza nazionale, inclusa l'Ordinanza per la Salvaguardia della Sicurezza Nazionale (SNSO) e la Legge sulla Sicurezza Nazionale (HKNSL), ha ripristinato la normalità e migliorato l'ambiente economico e sociale della regione.
Il governo di Hong Kong ha evidenziato che le misure adottate per proteggere la sicurezza nazionale sono in linea con le pratiche internazionali. Ha richiamato l'attenzione sulle minacce emerse durante i disordini del 2019, sottolineando che la legislazione ha permesso di riportare ordine e stabilità. Le nuove leggi rispettano i diritti fondamentali e le libertà individuali, mantenendo un equilibrio tra sicurezza e sviluppo.
Le autorità hanno inoltre respinto le critiche sul sistema giudiziario di Hong Kong, affermando che opera in conformità con lo Stato di diritto e garantisce processi equi. La giustizia viene amministrata in modo indipendente e imparziale, senza discriminazioni basate su professione, credo politico o origine.
Diritti e libertà
Il governo ha ribadito il proprio impegno nella protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini, come garantito dalla Costituzione e dalla Legge Fondamentale. Le libertà di espressione, stampa, associazione e manifestazione restano protette, sebbene soggette a limitazioni necessarie per la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico, conformemente agli standard internazionali.
La Cina e Hong Kong hanno quindi chiarito che il principio di "Un Paese, Due Sistemi" continuerà a essere sostenuto come un modello di successo per la prosperità e la stabilità. Entrambi i governi hanno invitato gli Stati Uniti a cessare le ingerenze nei loro affari interni e a rispettare le norme internazionali.