Russia, Putin delinea priorità per il rientro delle imprese straniere: "Valutiamo l’utilità per il Paese"

"Collaborazioni solo se vantaggiose": il Cremlino fissa criteri chiari, allineati alle regole OMC

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Russia, Putin delinea priorità per il rientro delle imprese straniere: "Valutiamo l’utilità per il Paese"

Putin ha delineato un approccio pragmatico per il possibile ritorno nel mercato russo delle aziende straniere che lo hanno lasciato dopo l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina. Pur riconoscendo il ruolo degli investimenti internazionali, il presidente ha chiarito che ogni decisione sarà guidata da un’attenta valutazione dell’utilità per la Russia. «Se un’azienda può contribuire allo sviluppo del Paese, sarà accolta. Altrimenti, agiremo in conformità con le norme internazionali per tutelare la nostra economia», ha affermato.

Il leader ha inoltre precisato che, oltre alle mere dichiarazioni formali, sarà essenziale garantire un impegno concreto da parte delle imprese interessate. Una posizione che riflette l’intenzione di Mosca di promuovere collaborazioni reciprocamente vantaggiose, nel pieno rispetto delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Putin ha commentato le politiche occidentali verso la Russia, evidenziando come alcune scelte, come l’inasprimento delle sanzioni, abbiano avuto ripercussioni negative sulle economie degli stessi Paesi promotori. «Alcuni leader sembrano disposti a sacrificare il benessere dei loro cittadini pur di ostacolare la Russia», ha osservato, sottolineando come tali misure abbiano accelerato dinamiche recessive a livello globale.

Il presidente ha tuttavia ribadito la necessità di mantenere la calma e la preparazione strategica: «Non ci faremo intimidire. La storia dimostra che la Russia sa adattarsi e crescere anche in condizioni difficili». Un messaggio volto a trasmettere fiducia nella capacità del Paese di superare le sfide esterne attraverso innovazione e autonomia.

Confronto sui reclutamenti: volontariato come pilastro

Un punto chiave del discorso è stato il confronto tra le modalità di arruolamento in Russia e in Ucraina. Putin ha evidenziato come, nonostante le pressioni del conflitto, migliaia di cittadini russi scelgano volontariamente di unirsi alle forze armate: «Ogni mese, tra i 50.000 e i 60.000 giovani rispondono alla chiamata della Patria, segno di un legame autentico con il Paese». Al contrario, ha descritto la mobilitazione ucraina come un processo forzato, evidenziando che il regime di Kiev ricorre a metodi coercitivi per compensare la mancanza di adesione spontanea.

Visione orientata al futuro

L’intervento di Putin ha messo in luce una strategia articolata: da un lato, apertura selettiva agli investimenti esteri basata su criteri di reciprocità; dall’altro, fermezza nel difendere la sovranità nazionale di fronte a pressioni geopolitiche. La priorità è chiaramente rivolta a consolidare l’autosufficienza economica e a valorizzare il sostegno interno, elementi considerati cruciali per navigare in un panorama internazionale sempre più polarizzato.

Dunque, il presidente ha ribadito l’importanza di un approccio realistico, fondato non su emotività ma su calcolo strategico, per garantire stabilità e crescita nel lungo termine.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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