Scoop Euractiv. Un governo "modello Draghi" o alla Grecia niente soldi del Recovery

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Scoop Euractiv. Un governo "modello Draghi" o alla Grecia niente soldi del Recovery

 

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Fonti della Commissione europea a Euractiv hanno fatto trapelare che - dopo l'esperienza difficoltosa nella negoziazione delle prime tappe della riforma per la prima tranche del Recovery Fund - sono in atto "discussioni e riflessioni" sulla promozione del modello Draghi anche per la Grecia.

La preoccupazione fatta emergere dalle solite fonti che vogliono restare anonime è che "il personale attuale del sistema politico greco non è in grado di effettuare i tagli profondi necessari affinché il paese possa voltare pagina".

EURACTIV prosegue sottolineando come l'argomento principale di Bruxelles sia chiaro: l'enorme quantità di denaro che affluirà nell'economia greca entro il 2026 crea il timore che il governo esistente sia "in balia di forti pressioni e impegni su un gruppo ristretto di uomini d'affari greci. Questo è un circolo vizioso che non consente all'economia di aprirsi agli investimenti europei e stranieri", hanno dichiarato le fonti.

Non è un caso, aggiungono, che a giugno 2021 il piano di ripresa greco sia stato l'unico a cambiare prima di ricevere il via libera di Bruxelles con Germania e altri Stati che chiedevano "chiarimenti" ad Atene sulla scelta delle imprese che avrebbero beneficiato dei prestiti agevolati.

"Ci sono scenari già pronti per rispondere a una possibile crisi politica che si innescherà se l'erogazione della prossima tranche del Recovery Fund sarà bloccata", ha sottolineato una fonte vicina alla questione.

Questo scenario diventa fondamentale per le prossime elezioni, soprattutto nello scenario di non governabilità nel "punto più critico delle riforme del Recovery Fund" molto forte.

C'è "intensa preoccupazione", sottolinea la fonte, soprattutto dopo gli ultimi apparenti casi di debolezza delle strutture di base dell'apparato statale greco a causa della bufera di neve. L'erogazione della prima tranche del Fondo è già stata ritardata. Atene intendeva presentare una richiesta per la rata lo scorso ottobre, cosa che non è mai avvenuta perché la Commissione ha chiarito che l'avrebbe respinta a causa del ritardo nelle riforme.

La stessa fonte ha detto che i messaggi che stanno ricevendo da Atene sono che le elezioni si svolgeranno a settembre. Sulla base di questo scenario, che sembra essere stato chiuso all'interno del governo, sembra improbabile che ci sarà un esborso della seconda tranche durante l'estate come originariamente previsto.

Di fronte allo spettro dell'ingovernabilità e del pagamento in sospeso della seconda tranche del Fondo, la Commissione, insieme con grandi Stati come la Germania e la Francia, spingerà per un governo di unità nazionale con tecnocrati di riconosciuto prestigio.

Il modello Draghi si appresta ad essere esportato in Grecia...

 

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