Solidarietà a Stefano Fassina, mandato all'ospedale da manganelli 'democratici'
La polizia del regime lancia una carica proditoria. L’obiettivo è quello di rompere il cordone di lavoratori riuniti sotto le sede dell’azienda dei trasporti per scongiurare l’ipotesi di liquidazione che comporterebbe la perdita del posto di lavoro. Tra di loro due consiglieri comunali giunti per portare solidarietà ai lavoratori. Uno di essi, anche deputato presso il parlamento nazionale, viene ferito ed è costretto a ricorrere alle cure mediche in ospedale a causa della brutalità dell’azione repressiva delle forze di sicurezza del regime.
Ancora una volta il dittatore ha mostrato di non avere alcun rispetto per i lavoratori e l’opposizione democratica. Chiunque non si adegui alle sue politiche viene colpito da una brutale repressione.
Questo sarebbe stato il racconto dei nostri fake media se quanto accaduto oggi a Stefano Fassina - consigliere comunale a Roma e deputato nazionale - fosse avvenuto in paesi che non godono di buona stampa come il Venezuela, la Russia o la Cina. Le cui forze di sicurezza, addirittura, subiscono critiche per la gestione dell’ordine pubblico in quel di Hong Kong dove le manifestazioni assumono connotati sempre più violenti, mentre il solito circuito mediatico mainstream cerca di dipingere i manifestanti come pacifici alla ricerca di democrazia e libertà.
Quanto accaduto oggi a Roma presso la sede di Roma Metropolitane è gravissimo. I lavoratori avevano l’unico torto di provare a difendere il proprio posto di lavoro e i politici sopraggiunti di portare solidarietà. Lavoratori, dirigenti sindacali e parlamentari sono stati malmentati dalle forze di polizia. Questa è la democrazia di cui tanto ciancia il governo italiano?
Con Salvini al ministero dell’Interno si sarebbe gridato al fascismo. Questi sono forse manganelli ‘democratici’?
La redazione de l’AntiDiplomatico esprime piena solidarietà a Stefano Fassina e le altre vittime della repressione poliziesca.