Trump sta perdendo la battaglia con le Big Three e con la Cina
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di Alessandro Volpi*
Il mercato è davvero sparito. Faccio tre considerazioni a riguardo.
La prima ha a che fare con i dazi: Trump sta perdendo la battaglia con le Big Three e con la Cina. Il presidente ha infatti dovuto ritirare i dazi appena annunciati su Smartphone e Computer cedendo alle pressioni delle Big Tech, i cui principali azionisti sono i grandi fondi, a cominciare da Black Rock che, con il suo ceo, aveva apertamente minacciato la fine del dollaro. La Cina, al contempo, ha intrapreso subito misure ritrosive, che hanno fatto presagire un aumento dei costi delle produzioni delle società tecnologiche Usa delocalizzate in quel paese. Così Trump si è arreso ai veri padroni dei prezzi, finanziari e reali, costituiti da Big Three e Cina, con buona pace del mercato e dell'idea di alimentare una concorrenza all'interno del settore tecnologico.
La seconda considerazione si lega all'idea che Trump mostra di avere del mercato, totalmente coincidente con la speculazione. Ai suoi occhi l'instabilità e la volatilità sono le condizioni per fare tanti soldi prendendoli a prestito e puntando sulle "soffiate" buone; una sorta di ottovolante, al tempo stesso imprevedibile e manipolabili, che certo, di nuovo, c'entra poco con il mercato.
La terza considerazione, lo ammetto, è un po' complottistica. Il miglioramento del rating del debito sovrano italiano, portato a BBB+ da S&P, mi sembra decisamente sospetto nelle motivazioni: l'economia italiana non cresce e le stime sono assai caute, tanto che lo stesso governo ha ridotto la "crescita" dello 0,6%, la metà di quanto previsto nella Legge di Bilancio. Nonostante questo S&P migliora il rating. Perché? forse perché i suoi azionisti di riferimento - le Big Three - sono intenzionati a comprare il debito italiano non più acquistato dalla Bce e hanno bisogno che tale debito sia almeno in parte rivalutato. Anche qui il mercato c'entra poco.
*Post Facebook del 13 aprile 2025