L'attacco degli Stati Uniti a Daniel Ortega per bloccare il Canale del Nicaragua con la Cina
I leader latinoamericani che scelgono di seguire una politica indipendente degli Stati Uniti, è ormai noto, devono essere preparati a subire qualsiasi offensiva da parte di Washington.
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Dopo le recenti rivelazioni di Wikileaks sui piani orditi dalla Casa Bianca per uccidere il presidente della Bolivia Evo Morales, i leader latinoamericani che scelgono di seguire una politica indipendente degli Stati Uniti, è ormai noto, devono essere preparati a subire qualsiasi offensiva da parte di Washington.
E Washington, dopo i tentativi di sovversione falliti con Bolivia, Venezuela ed Ecuador, sembra aver scelto la sua prossima preda: il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega.
Ad infastidire maggiormente il Dipartimento di Stato americano sono le relazioni del Nicaragua con la Cina e il progetto dei progetti, vale a dire il Canale del Nicaragua, i cui lavori - commistionati all'azienda cinese Hong Kong Nicaragua Canal Development Investment Group (HKND) - dovrebbero iniziare nel mese di dicembre di quest'anno.
Anche se la società inglese ambientalista Environmental Resources Management, ha definito il progetto “vitale” per la conservazione della natura e delle risorse idriche, l'amministrazione Obama “continua a propagandare sugli effetti devastanti del canale sull'ecologia della regione", scrive l'analista Nil Nikandrov su Strategic Culture.
Il Canale fornirà almeno 250.000 posti di lavoro e sarà un volano per tutta l'economia del paese. Ma Washington preferisce ignorare questi vantaggi e ha già avviato "un'operazione su scala regionale per fermare la costruzione del canale". L'operazione è guidata da ambasciatore degli Stati Uniti a Managua, Phyllis Powers, che ha già lavorato a Panama e ha esperienza in materia di canali inter-oceaniche. Chiaramente in cospirazione con l'opposizione nicaraguense.
Lo scorso giugno Eduardo Montealegre, il principale avversario politico di Ortega, leader del Partito Liberale Indipendente, ha apertamente mostrato la sua posizione filo-americana e ha accusato di "smantellamento dello stato di diritto" e il progetto del canale transoceanico "economicamente sbagliato e dannoso per l'ambiente. "
Secondo le stime degli Stati Uniti, la destabilizzazione della situazione in Nicaragua, promossa da Washington, dovrebbe portare alla rinuncia del canale o al suo rallentamento significativo, conclude Nikandrov.
Da parte sua, la Russia ha sostenuto l'iniziativa ambiziosa di Ortega, che corrisponde agli interessi del Paese latino-americano, sia per ragioni politiche, come economico.
E' sempre Brics e America Latina (paesi dell'Alba bolivariana soprattutto), da un lato, contro Washington e suoi schiavi (europei soprattutti), dall'altro. L'Italia è dalla parte giusta della storia?