Inclusione, collaborazione, sviluppo: la Cina grande protagonista dell'Apec
di Fabio Massimo Parenti - Radio Cina internazionale
È iniziata la 31esima edizione dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec). Il forum annuale, nato per favorire la cooperazione economica, il libero scambio e gli investimenti nell'area asiatico-pacifica, ha riunito i 21 Paesi membri della piattaforma a Lima, in Perù, dietro lo slogan: "Empower, Include, Grow".
È proprio questo, del resto, l'obiettivo dell'Apec: consentire alle economie della regione Asia-Pacifico, Cina e Stati Uniti compresi, di lavorare insieme per creare un futuro migliore. I dossier principali ruoteranno attorno a tre topic principali: il commercio e gli investimenti; l'innovazione e la digitalizzazione; la crescita sostenibile per uno sviluppo resiliente. La Cina, da attore responsabile quale è, è da sempre in prima fila per promuovere un mondo multipolare equo e ordinato, nonché una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva per tutti. Le istanze cinesi, dunque, rispecchiano alla perfezione con i temi sollevati nei vari tavoli dell'Apec. Dove i partecipanti si impegnano a creare le condizioni necessarie affinché il commercio diventi più equo, trasparente, inclusivo e aperto; ad utilizzare le nuove tecnologie per promuovere la transizione verso un'economia formale e globale; e ad intensificare gli sforzi per promuovere una giusta transizione energetica, promuovendo fonti di energia pulite e rinnovabili e rafforzando il concetto di sicurezza alimentare. Tutto questo può essere riassunto nella promozione di crescita, prosperità e sviluppo comune, e cioè negli stessi obiettivi che si è da tempo prefissata di conseguire la Cina in nome di una comunità umana dal futuro condiviso. Dall'altro lato troviamo invece un paradigma opposto, dedito alla competizione economica – e non alla collaborazione – all'incatenamento del libero scambio, ai dazi che soffocano lo sviluppo, a un gioco a somma zero – e non a una cooperazione win-win L'Apec, dunque, non può che essere analizzato prendendo in esame le due tendenze del momento: quella promossa dagli Stati Uniti, fatta di barriere e muri, e quella avallata dalla Cina, che favorisce invece l'emancipazione, sia economica che digitale, di numerosi Paesi (non solo i più ricchi ma anche quelli in via di sviluppo) attraverso progetti infrastrutturali e di connettività, come la Belt and Road Initiative e la Global Development Initiative. Se il forum in questione rappresenta un invito al dialogo per trovare soluzioni alle sfide internazionali, realizzare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e per rafforzare gli scambi scientifici e tecnologici - così da far progredire la prosperità delle civiltà – allora la Cina ha già bruciato le tappe. Ed è ormai diventata un esempio da seguire, aiutando le nazioni del cosiddetto Global South a costruire i propri progetti di connettività e, più in generale, a svilupparsi.
Tra i tanti investimenti portati a buon fine dalla RPC in vari Paesi del Sud Globale, è doveroso, oltre che istruttivo, menzionare la cerimonia di apertura del porto Chancay, in Perù, cui hanno partecipato i presidenti dei due Paesi, Xi Jinping e Dina Boluarte. Il presidente cinese ha affermato che da Chancay a Shanghai stiamo testimoniando non solo il radicamento e la fioritura dell'iniziativa “Belt and Road” in Perù, ma anche la nascita di un nuovo passaggio terrestre e marittimo nella nuova era tra Asia e America Latina. Stiamo parlando del primo porto di acque profonde all’avanguardia, il primo intelligente e verde del Sud America.
A proposito di sviluppo, per conseguire appieno lo spirito dell'Apec è fondamentale sviluppare infrastrutture tecnologiche e logistiche per facilitare la connettività di beni, merci, flussi finanziari, persone e dati. È interessante notare come gli scambi commerciali della Cina con le altre economie dell'Apec abbiano raggiunto il livello record di 2,95 trilioni di dollari nei primi 10 mesi del 2024 (+5,7% su base annua). Da questo punto di vista, la Repubblica Popolare Cinese rimane una convinta sostenitrice e promotrice della cooperazione Asia-Pacifico, nella speranza che le economie del forum dimostrino la saggezza necessaria per mantenere un commercio e un investimento liberi e aperti, e per sostenere un sistema commerciale regionale inclusivo. La costruzione di una visione temporale a lungo termine dell'Apec dipende insomma da almeno tre fattori: vantaggi condivisi; mutua dipendenza e reciprocità tra tutte le parti; e una base comune di interessi, vantaggi e impegni per garantire i suoi valori universali condivisi. La Cina ha dimostrato di offrire un enorme contributo a queste cause.