I neocon: dalle Torri gemelle alla Torre di Mosca

2682
I neocon: dalle Torri gemelle alla Torre di Mosca

 

Piccole Note


Il G-20 di Buenos Aires doveva rilanciare la prospettiva di un mondo post-globalizzazione. Non sarà così.


Infatti, il vertice aveva il suo focus più che sulla riunione delle cosiddette venti potenze del mondo, sugli incontri a margine che avrebbe tenuto Trump con Xi Jinping e Vladimir Putin.


Il senso altamente simbolico di questo margine divenuto centro era che il mondo tornava a una prospettiva pre-globalizzazione, cioè definito, ridefinito, da dinamiche e influenze discendenti dalle grandi potenze, non più campo aperto alle spinte destabilizzanti proprie della globalizzazione consegnata all’élite finanziaria.


Il G-20 e la bomba Cohen


L’annullamento del vertice Trump – Putin ha chiuso questa possibilità. Certo, resta il summit Washington – Pechino, ma ne risulta depotenziato: sarà semplicemente occasione per porre un argine alla guerra commerciale intrapresa da Trump contro la Cina.


Sviluppo positiva, certo, ma privo di prospettive alte e altre. Il margine del summit, invece, sarà occupato da altro e più oscuro: la passerella del principe ereditario saudita Mohamed bin Salman, che punta sul summit per uscire dall’angolo nel quale si è ristretto dopo l’omicidio Khasohggi.


A far annullare il vertice russo-americano non è stata la crisi ucraina, come da dichiarazione ufficiale, ma la bomba Cohen, scoppiata mentre Trump era in volo per Buenos Aires.


L’avvocato di Trump, indagato nell’ambito del Russiagate, ieri ha annunciato la sua conversione da imputato condannato a pentito.


E ha raccontato di aver intrattenuto rapporti con i russi fino alle elezioni presidenziali per costruire una Trump Tower a Mosca.


Rapporti che sarebbero stati noti a Trump il quale, proprio grazie a tali contatti, avrebbe usufruito dell’aiuto russo per infangare la sua avversaria Hillary Clinton durante le presidenziali.


Ciliegina sulla torta, Cohen ha ammesso di aver mentito al Congresso, crimine altamente riprovevole negli Stati Uniti.


Data la situazione, il presidente americano non poteva incontrare Putin.


Il Russigate, la Clinton e la Trump Tower


Trump ovviamente nega, ma il colpo è arrivato. E forte. I giornali americani grondano piombo e sangue. E l’odore del sangue ha fatto letteralmente impazzire i tanti nemici del presidente.


Il Russiagate continua la sua percussione. Due anni ormai, senza soluzione di continuità, con stop and go mediatici legati più al dipanarsi della politica estera del presidente che a vere e proprie indagini.


L’inchiesta, oltre che a porre ostacoli alla distensione Est – Ovest, tende a dimostrare che la campagna elettorale della Clinton fu danneggiata da calunnie provenienti da una nazione ostile quale la Russia.


Linea che coincide con la narrazione della Clinton riguardo la sua sconfitta elettorale.


Una narrazione che doveva esser consacrata da un documentario prodotto da Harvey Weinstein, prima che quest’ultimo finisse nei guai per molestie sessuali.


Se dunque il Russiagate riuscirà a provare quanto sostengono gli oppositori di Trump, avrà come conseguenza di ridare vigore all’immagine offuscata della Clinton. Rilanciandone le aspirazioni e quanto consegue.


Un’ultima considerazione, di colore. I nemici irriducibili di Trump (l’asse neocon – liberal) hanno preso il potere negli Stati Uniti, e nel mondo, dopo il crollo delle Torri Gemelle.


Un’altra Torre, la Trump Tower di Mosca, potrebbe consegnargli un ulteriore, splendido, trionfo.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti