Le censure di Twitter a Trump non vi indignano?


di Antonio Di Siena


Voi potete credere quel che vi pare ma c’è un fatto, un elemento, che non può essere più ignorato.

Nella sola giornata di ieri, nel corso delle elezioni presidenziali più caotiche, tese ed incerte degli ultimi decenni, Twitter ha oscurato per ben cinque volte il presidente degli Stati Uniti.

Il tutto mentre per mesi, sulla stessa piattaforma, si è lasciato che circolasse liberamente qualunque sondaggio “ufficiale” che dava Biden avanti di 15 punti percentuale insieme alle peggiori teorie, sostenute e pubblicate da media e giornali “autorevoli”, riguardo il presunto piano di Trump per impedire agli elettori di votare.

Ecco se il fatto che un'azienda PRIVATA si senta libera di selezionare i contenuti nel corso delle elezioni del più importante paese del mondo e di censurare il suo presidente (su quello che possono fare a voi sorvolo volutamente) perché ne detiene il potere normativo e coercitivo. Se tutto questo non vi fa scattare l’allarme rosso in testa allora c’è davvero un gigantesco problema di comprensione della realtà.

Questa non è un’evoluta forma di tutela democratica dell’informazione 2.0.

Ma tutto il contrario.

Pensate. È gratis.

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