La Piazza Venezia degli "intellettuali" e la miseria della sinistra

14 Marzo 2022 07:00 Pasquale Cicalese

A voi, che nel 1992 vedeste il crollo della Prima Repubblica e non danzaste come la maggioranza.
A voi, che non trionfaste per la vittoria di Prodi nel 1996 e l’entrata dell’euro.
A voi, che vedeste la scomparsa del tessuto della piccola impresa.
A voi, i cui salari in trent’anni sono diminuiti.
A voi, che forse non vi siete potuti fare una famiglia o, nel caso ci foste riusciti, privati di tutto.
A voi che non partecipaste a no global, girotondini, fantasmi berlusconiani.
A voi, che eravate e siete soli in questi decenni, come me, e come l’autore del pezzo, è dedicato questo articolo.
Avevamo ragione, fummo derisi, allontanati, emarginati. Ora il corso della storia riprende la sua ragione profonda, un motivo in più per rialzarsi e continuare la battaglia, innanzitutto intellettuale, contro queste misere figure che impazzano da decenni. A voi, a me, all’autore dell’articolo, che dopo decenni ci siamo ritrovati. Benvenuti e buona lettura.
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di Sergio Calzolari, “Spatto” – direttore generale di una multinazionale asiatica.

Alcune sere fa ero al telefono con un mio amico, a Miami in Florida, e stavamo parlando della situazione di guerra e della sua gestione nella propaganda. Ad un certo punto mi fa vedere in tv, in diretta via telefono, Fox News, che parla a proposito di Biden come un Beggar in chief…un mendicante!

In America del sud sono tutti imbestialiti per la forte inflazione ormai verso le due cifre, odiano la politica di miseria che sta facendo Biden, e vi sono toni da guerra civile.
Certamente stiamo parlando della Florida, roccaforte di Trump, ma credo che il clima da guerra civile sia reale, come molti analisti affermano da mesi.

Beggar in Chief...

Pensate voi sia possibile che in Italia, in pieno clima guerresco, una televisione in orario di punta osi definire il nostro prode presidente del consiglio come un mendicante…No, non ci credo!

Lo spettacolo disgustoso e rivoltante che stanno offrendo i vari intellettuali organici al regime, da Paolo Mieli a Panebianco a Rampini, è indicativo di un clima di guerra che ritengo peggiore oggi che durante il fascismo. Qui siamo a una Piazza Venezia composta da intellettuali, da giornalisti, da scribacchini, da influencers.

Ma dobbiamo porci alcune domande: perché questo clima di guerra è arrivato a colpire perfino il bravissimo Dinucci, di fatto espellendolo dal Manifesto, e ad imperversare in tutti gli ambienti di sinistra, a differenza che presso ambienti di conservatorismo reazionario culturale, quello dei Veneziani, dei Belpietro e Borgonovo (la Verità, unico quotidiano neutrale in questi tragici giorni), dei Cardini e dei molti generali e militari che hanno mantenuto la barra del timone ben ferma?

La mia domanda è chiara: ma come mai siamo arrivati a questo punto divisi ed incapaci di capire la nuova fase? Ci sono alcuni passaggi, che si snodano nel tempo e nello spazio, e la gestione della pandemia (la divisione fra ipocondriaci e paranoici) è stata probabilmente l’ultimo passaggio.

Però, appunto, la storia inizia molto tempo prima; la storia inizia oltre 25 anni fa, nel secolo scorso quindi, quando si è voluto continuare, nonostante tutto e dopo il colpo di stato di Mani Pulite fatto dal PCI e dalla sinistra democristiana in accordo con settori dei grandi capitali anglosassoni e transnazionali, a ritenerci di sinistra, a mantenere canali comunicanti culturali e politici nelle giunte, nelle fondazioni, nelle riviste, nell’università, e non aver avuto, invece, il coraggio, sulla base di un’analisi realistica oggettiva, di definire la sinistra come il servomeccanismo sovrastrutturale del Sistema dominante. Il non aver voluto compiere allora questo semplice passaggio praticoteorico, ci rende oggi muti, non organizzati e quasi impotenti.

Io mi ricordo BENE i molti che ballavano i girotondi e cantavano per la fine di Berlusconi…poveri idioti.
Così come ricordo i moltissimi che ironizzavano su quell’uomo con le corna a Capitol Hill, dopo il furto del voto presidenziale americano, e ironizzavano sulla caduta di Trump e la sua messa al bando in quasi tutti i canali socialmedia…

Ebbene cari amici, vi siete inginocchiati alla guerra, perché era ovvio allora quello che sta succedendo oggi. Io lo avevo detto, e, chi mi conosce ne è testimone; avevo detto che Biden avrebbe provocato la guerra in Ucraina non perché io fossi un profeta (come me pochi altri ed è ora che noi iniziamo a parlare, ne abbiamo adesso legittimità) ma perché bastava analizzare la situazione del mondo, smettendola di interpretare il mondo stesso con i paraocchi di una divisione tra fascisti ed antifascisti (confondendo fascismo con autoritarismo), tra sinistra e destra, categorie che non esistono più nella loro storicità reale, se non nella mente di chi continua a riproporci queste puttanate per altri fini divisivi e pavloviani, senza comprendere la loro solidarietà antitetico/polare, come invece lungamente hanno argomentato, nel deserto e dal confino culturale, sia Preve sia La Grassa.

Ebbene allora abbandoniamo il più in fretta possibile queste dicotomiche allucinazioni e per adesso almeno godiamoci il titolo di foxnews:
Il mendicante in capo!

Stamane il Jerusalem Post parla in molti articoli di possibile compromesso fra le parti. Di trattative importanti nei prossimi giorni. Ho voluto quindi intervenire circa la misera situazione nel campo italiano del dissenso, affinché si capisca di non dare mai più alcun spazio, un domani, alle anime finte ingenue. Prima di unirsi con chicchessia, prima di parlare con forseamici e avversari e nemici, è fondamentale perimetrare con cinica chiarezza ed intrasigenza il proprio campo.

Intanto leggete qua le dichiarazioni recenti di Trump che in tv si rifiuta di dire che Putin è il Male.

https://www.washingtonpost.com/politics/2022/03/11/sean-hannitys-remarkable-failed-attempts-get-trump-call-putin-evil/

https://www.independent.co.uk/tv/news/donlad-trump-vladimir-putin-evil-b2033910.html

Oppure leggete le parole realiste (oggigiorno il sano realismo affaristico è il vero nemico della guerra) del suo segretario all’energia già qualche mese prima della guerra.

https://www.cnbc.com/2021/11/08/rick-perry-biden-policies-could-lead-to-disaster.html

Ma senza fare lunghe analisi basterebbe leggere con attenzione Massimo Fini.

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/fini-vi-spiego-ragioni-putin-e-errori-delleuropa-2016699.html

Le cose che dice dovrebbero essere la bussola per ogni analisi di una classe dirigente italiana non dico socialista, ma almeno seria nella difesa del non allineamento del nostro paese.

Ogni popolo, nei grandi snodi storici, si merita quello che ha contributo a costruire. Forse, davvero, noi italiani ci meritiamo il Duce Letta, il servo con l’elmetto che gestirà un economia di guerra ormai in arrivo, fatta di lacrime e sangue per tutti.

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