Antiriciclaggio. Le conseguenze nell'aver escluso la Russia

di Yury Chikhanchin*


Il contributo della Russia alla sicurezza di entrambi i sistemi finanziari regionali e internazionali è significativo. La politicizzazione e lo smantellamento efficace di questi sistemi limitando il ruolo della Russia negli sforzi multilaterali di antiriciclaggio di denaro comporta rischi enormi.

La Russia è sempre stata e rimane impegnata ad ottemperare rigorosamente ai suoi obblighi nella lotta ai proventi criminali. Da vent’anni, come membro della Financial Action Task Force (FATF o GAFI - Gruppo d’azione finanziaria ndr.), siamo riusciti a sviluppare uno dei regimi antiriciclaggio di denaro più avanzati al mondo. La valutazione reciproca del FATF lo ha dimostrato nel 2019.

In aggiunta, negli ultimi anni, l’Unità d’Intelligence Finanziaria Russa ha accumulato esperienze uniche che ha condiviso volentieri con tutti i paesi interessati. Al fine d’incrementare la capacità delle forze dell’ordine, vengono attivamente realizzati numerosi programmi educativi per esperti dell’Asia Centrale, dell’America Latina e dell’Africa.

Lo scorso anno si è rivelato senza precedenti in termini di politicizzazione delle istituzioni internazionali per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (AML/CFT - Anti-Money Laundering / Countering the Financing of Terrorism ndr.). Seguendo ciecamente la direttiva d’infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia, in rappresaglia al nostro desiderio di porre fine alla pluriennale flagrante ingiustizia in Ucraina, c’è il desiderio di regolare i conti con noi sulle diverse piattaforme di dialogo.

Non sono previste eccezioni, nemmeno per gli organismi puramente specializzati e tecnici, destinati a promuovere la cooperazione internazionale nella lotta a vari tipi di reati finanziari: il FATF, il Gruppo Egmont e l’Interpol. Sembra che gli autori delle iniziative anti-russe, nel tentativo di “espellere” la Russia da ogni parte, abbiano completamente perso il contatto con la realtà e dimenticato le pericolose conseguenze dello smantellamento del sistema globale AML/CFT.

Nonostante le misure adottate dalla comunità internazionale, la minaccia del terrorismo non si attenua. È ingenuo credere che i terroristi e coloro che lo facilitano abbiano abbandonato i propri piani per compiere attacchi contro l’umanità. Si adattano abilmente alle realtà attuali e si avvalgono delle tecnologie emergenti secondo le loro esigenze.

Le questioni relative alla criminalità transnazionale e il crescente coinvolgimento delle organizzazioni terroristiche nel traffico di stupefacenti sono pesanti. In questo contesto è importante ricordare che la maggior parte (86%) della produzione illecita mondiale di oppio ha luogo in Afghanistan. Da lì il potenziale aumento dei flussi di droga potrebbe destabilizzare qualsiasi regione del mondo.

Per questo motivo, la Federazione Russa sta investendo notevoli energie all’interno del Gruppo Eurasiatico - sul modello FATF – per la Lotta al Riciclaggio di Denaro e al Finanziamento del Terrorismo, che comprende i paesi che confinano con l’ex Repubblica Islamica (Afghanistan ndr.).

Le autorità russe tradizionalmente apportano un contributo significativo alla sicurezza dei sistemi finanziari, sia regionali, che internazionali. Le statistiche parlano da sole: su nostra richiesta, i fondi di circa duemila persone coinvolte nel terrorismo sono stati “congelati” all’estero. Tuttavia, con l’introduzione di restrizioni unilaterali contro la Russia, la situazione della sicurezza finanziaria globale, oggettivamente, ha cominciato a peggiorare.

L’impegno di apposite strutture governative - inizialmente chiamate a contrastare la criminalità, grazie ai soldi dei contribuenti - è stato deviato alla ricerca di beni russi e al loro successivo blocco illegale. Come conseguenza, gravi reati transnazionali rimangono non indagati.

Ma a cosa possono portare i tentativi di limitare il ruolo della Russia negli sforzi multilaterali antiriciclaggio di denaro? La risposta è ovvia: come minimo, si traduce in un indebolimento della sicurezza del sistema finanziario globale. Qualsiasi restrizione all’interazione e allo scambio d’informazioni relativamente a terrorismo, droga, frode, criminalità informatica, riciclaggio di denaro e altri reati gravi rende difficile rintracciare beni illegali. Praticamente rischia di fermarsi la ricerca di pericolosi gruppi criminali.

Di conseguenza, a trarre diretto beneficio da queste azioni mal concepite sono i criminali, compresi coloro che hanno commesso reati economici in quei paesi che hanno “congelato” i contatti utili e reciprocamente vantaggiosi con la Russia. Non c’è dubbio che tutti loro, sicuramente, trarranno vantaggio dalle vulnerabilità emergenti nei loro interessi acquisiti.

Gli Stati che si rifiutano di cooperare con le agenzie governative russe su particolari questioni di lotta alla criminalità, infatti, si stanno “sparando sui piedi”, esponendo i propri cittadini e la loro sicurezza nazionale a dei rischi irragionevoli.

Anche la credibilità del FATF, noto per la sua professionalità e competenza di alta qualità, ne risente. È triste constatare quanto le dichiarazioni, che regolarmente rilascia durante i meeting sulla necessità d’instaurare una cooperazione internazionale nella lotta al finanziamento del terrorismo senza politicizzazione e doppi standard, non siano altro che vuota retorica. I nostri ex-partner occidentali, chiaramente, non hanno fretta di mettere in pratica queste dichiarazioni.

Nella storia delle relazioni della Russia coi paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti, sembrerebbe, invece, ci siano molti esempi di cooperazione ben riuscita nella lotta al terrorismo e alla criminalità. I nostri sforzi congiunti hanno salvato la vita di persone e assicurato criminali alla giustizia. Un rafforzamento facilitato della reciproca sicurezza finanziaria. Perché distruggere ciò che è stato costruito negli anni?

* Yury Chikhanchin è il direttore del Servizio Federale di Monitoraggio Finanziario della Federazione Russa.

Fonte: https://nationalinterest.org/feature/consequences-limiting-russias-role-anti-money-laundering-efforts-206203

(Traduzione a cura di Eliseo Bertolasi)

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