CSI, UEEA, SCO e BRICS. La proposta bielorussa dell'"integrazione sull'integrazione"


Vi proponiamo l'intervento di Sergei Syrankov, deputato comunista del Parlamento bielorusso, pubblicato dall'Istituto Italia Brics.

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di Sergei Syrankov

La proposta del Presidente della Bielorussia A.G. Lukashenko di tenere un vertice congiunto dell’EAEU, della SCO e dei BRICS è stata annunciata dal Capo di Stato bielorusso il 9 dicembre 2022 a Bishkek durante la riunione del Supremo Consiglio Economico Eurasiatico, ed è ancora oggetto di discussione mediatica.

È chiaro che per alcuni rappresentanti occidentali, guidati da Washington, questa proposta desta qualche preoccupazione. Dopo tutto, mira a formare un nuovo centro di potere ed è associata a Stati che condividono un altro tipo di valori: il rispetto per le differenze di culture, opinioni e sistemi politici. Sembrerebbero concetti semplici e comprensibili, tuttavia non possono entrare nelle menti dei politici occidentali che affermano la loro visione del mondo basata sul desiderio di dominare e imporre la loro idea di democrazia ad ogni costo.

Possiamo concludere che il rafforzamento delle associazioni di integrazione extraeuropee rappresenta una seria minaccia all’ordine mondiale esistente guidato dai centri di potere occidentali, perché offre la possibilità di ridistribuire questi centri su scala globale.

La Bielorussia ha perseguito una politica estera pacifica per tutto il periodo della sua indipendenza. Il Presidente A.G. Lukashenko ha sempre affermato la necessità di un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco tra Paesi e popoli. Purtroppo non tutti lo ascoltano. Il nostro Stato è costantemente sottoposto ad ingiusti attacchi che hanno la forma di restrizioni e sanzioni. Oggi assistiamo all’attivazione di un nuovo ciclo di pressione sanzionatoria su Minsk. Contemporaneamente, l’operazione militare speciale in Ucraina, alla quale la Bielorussia non partecipa, è già stata usata come pretesto.

Non è necessario essere un economista di fama mondiale per capire che l’introduzione di qualsiasi sanzione influisce a scala globale tra le altre cose sulle catene di approvvigionamento, interrompe la logistica, modifica il costo delle merci; tutto ciò, in ultima analisi, agisce negativamente sul benessere del consumatore finale, cioè del semplice acquirente. Il prossimo pacchetto di sanzioni occidentali apporterà indubbiamente le proprie modifiche alle relazioni commerciali ed economiche tra lo Stato dell’Unione Russia-Bielorussia e l’UE, fino al loro completo arresto.

Proponendo l’integrazione delle integrazioni, la Bielorussia non mira a diventare un attore globale in grado di influenzare significativamente la politica internazionale. Avendo sperimentato l’effetto di numerosi “pacchetti” di restrizioni occidentali, gli sforzi della leadership del nostro Paese continuano ad essere rivolti a migliorare il benessere della vita delle persone, a semplificare le condizioni per fare impresa e a risolvere altre questioni urgenti di fronte alla pressione delle sanzioni.

La ricerca di modi per unire gli organismi di integrazione può essere associata alla crescita del confronto sulla scena internazionale tra l’Occidente, la Russia e la Cina. Non dobbiamo comunque dimenticare che l’Occidente impone sistematicamente sanzioni in diverse aree del mondo, alimenta conflitti congelati con l’obiettivo di raggiungere la “democratizzazione”, contrasta il diritto allo sviluppo economico e alla stabilità degli Stati in via di sviluppo. Questo ostacola le iniziative di pace della Bielorussia, della Cina e di altri Paesi.

Il Presidente A.G. Lukashenko ha osservato che il ruolo dei BRICS e dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai nel mondo sta crescendo. È difficile non essere d’accordo, perché queste entità di integrazione (SCO e BRICS) hanno già preso piede e rappresentano serie alternative alle principali organizzazioni occidentali. La coniugazione di CSI, UEEA, SCO e BRICS diventerà un’alternativa ai processi di integrazione euro-atlantica. Questo cambierà radicalmente la struttura della politica internazionale, dell’economia e della sicurezza.

Si avrà, infatti, un approfondimento della cooperazione tra i maggiori organismi di integrazione e la creazione della più grande coalizione anti-occidentale di Stati con interessi di politica estera comuni, intenzionati a garantire e mantenere la stabilità per attuare le proprie priorità di politica estera ed economica.

L’integrazione alla scala di EAEU, SCO e BRICS ci permette chiaramente di parlare della possibile creazione di un’associazione di Paesi che la pensano allo stesso modo e che formeranno un partenariato commerciale ed economico reciprocamente vantaggioso.

* Sergei Syrankov è un parlamentare del Partito comunista eletto alla Camera dei rappresentanti dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Bielorussia. È membro della Commissione per gli Affari internazionali
Nato il 14 agosto 1983 nella città di Krasnopole, si è laureato all’Università statale Kuleshov con una tesi in lingue inglesi e tedesche e specializzato all’Accademia della Pubblica Amministrazione con una laurea in “Pubblica Amministrazione e Ideologia”

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