Vaccini, variante Delta e restrizioni: cosa sta accadendo in Russia?

22 Giugno 2021 08:00 Marinella Mondaini

In Russia da alcuni giorni il bollettino epidemiologico rivela un’impennata dei contagi da Covid -19, che non si registrava dallo scorso dicembre.

La colpa è della variante Delta e sta spaventando non poco le autorità che sono corse immediatamente ai ripari, introducendo restrizioni di vario tipo a cui i russi non erano abituati. L’amministrazione del comune di Mosca ha imposto la chiusura dei locali e ristoranti alle 23, la limitazione di non più di 1000 persone agli eventi pubblici, mentre i teatri e i cinema possono continuare a lavorare, la chiusura delle discoteche e delle zone dei tifosi agli eventi sportivi.

Sul sito del sindaco di Mosca, Sobjanin, si legge che il giorno 17 giugno il sindaco si è incontrato con i ristoratori di Mosca “per discutere delle misure da adottare per contenere la diffusione del virus, nel frattempo il medico sanitario principale della Russia ha deciso la vaccinazione obbligatoria per i lavoratori del settore ristorazione di Mosca ma è chiaro che si tratta di un processo lungo, che richiede circa due mesi, ma in questo lasso di tempo - dice il sindaco - a noi serve che i caffè e i ristoranti possano continuare a lavorare e allo stesso tempo garantire la sicurezza massima ai visitatori, ecco perché durante l’incontro con il ristoratori è stata presentata l’idea di organizzare “ristoranti liberi dal COVID”, un esperimento da mettere in opera in circa 10 -20 ristoranti per iniziare , dove lavoratori e clienti sono vaccinati, i clienti possono accedere presentando un QR-codice che attesti l’avvenuta vaccinazione.

Un esperimento - specifica il sindaco di Mosca - che è già stato messo in pratica in molti paesi europei, in Ungheria e in Israele.

Le vaccinazioni sono obbligatorie anche per chi lavora nell’ambito sanitario, negozi, trasporti pubblici, e per gli impiegati degli uffici pubblici. Nel comune di Mosca da ieri ha accesso solo chi è vaccinato, mentre chi non lo è può usufruire dei servizi solo on-line. Il 19 giugno il Ministero del

Lavoro e della Difesa Sociale della Federazione Russa ha chiarito che la decisione di effettuare le vaccinazioni vengono prese in base agli indici epidemiologici in ogni concreta regione della Federazione Russa, per i lavoratori di una data regione quindi la vaccinazione può diventare obbligatoria e in tal caso se un lavoratore non ha motivi validi per essere esonerato dalla vaccinazione, nel periodo dell’epidemia può venire allontanato dal suo lavoro senza il mantenimento dello stipendio. L’ allontanamento dal lavoro è valido solo nel periodo in cui viene introdotta la vaccinazione obbligatoria.

Per quanto concerne l’assistenza medica pianificata gratuita negli ospedali per la popolazione, essa viene momentaneamente riservata solo a coloro che hanno fatto il vaccino, eccetto chi è affetto da patologie oncologiche ed ematiche. Si tratta di misure temporanee onde evitare ulteriori contagi ora che si assiste una repentina e veloce diffusione della variante Delta.

In Russia il dato di ieri era di 17.378 infettati, a Mosca sono stati rilevati 7584 casi, di cui ricoverati – 1600 (626 in ventilazione artificiale); nella regione di Mosca – 1811 casi, mentre a San Pietroburgo – 1046.

Il Ministero della Sanità russo ha elaborato una serie di raccomandazioni riguardo la ri-vaccinazione contro il Coronavirus, come comunica il ministro Mikhail Murashko, “durante il periodo del picco epidemiologico il vaccino va fatto ogni sei mesi, mentre quando la situazione è tranquilla è sufficiente vaccinarsi ogni 12 mesi”; per la ri-vaccinazione viene proposto il vaccino “Sputnik Light” che uscirà dopo il 25 giugno, la sua efficacia è dell’80% e l’immunità completa si forma verso il 28º giorno dopo l’iniezione del vaccino.

A luglio in Russia comincerà la sperimentazione clinica del vaccino Sputnik V sugli adolescenti e i ragazzi da 12 a 17 anni.

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