Nelle pieghe della legge di bilancio , sotto le quali scopriremo un poco alla volta regali e favori sfacciati assieme ad altre ingiustizie, il governo Draghi ha inserito una norma a favore degli alti dirigenti delle amministrazioni e delle aziende pubbliche.
I loro emolumenti erano stati bloccati a 240000 euro all’anno e i manager pubblici soffrivano di questa discriminazione rispetto a quelli privati, che più licenziano più guadagnano.
Di fronte al grido di dolore di questa categoria oppressa di fronte al carovita, Draghi non è stato insensibile e ha tolto il tetto alla retribuzione. Ora i manager pubblici potranno guadagnare più di 20.000 euro al mese.
Nello stesso tempo coloro che 20.000 euro, o anche meno, li prendono in un anno vedranno i loro salari sprofondare. È la spirito di classe di Mario Draghi, lo stesso in base al quale egli, andato in pensione a 59 anni, ci manda gli operai a 67. Ed è la politica reale, oltre le chiacchiere, del #governodeipeggiori .
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