10 nuovi documenti firmati: i numeri della cooperazione russo-cinese

10 nuovi documenti firmati: i numeri della cooperazione russo-cinese

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di Fabrizio Verde


Cina e Russia hanno firmato 10 documenti a seguito del 28° incontro periodico dei capi di governo dei due Paesi, tenutosi a Pechino il 19 dicembre. Il tema principale dei colloqui è stato lo sviluppo della cooperazione commerciale ed economica: Mosca e Pechino sono già passate quasi completamente ai regolamenti in rubli e yuan, le relazioni si stanno sviluppando nella sfera dell'energia, dell'attività imprenditoriale, dell'esportazione di prodotti agricoli.

La Russia attribuisce grande importanza allo sviluppo delle relazioni con la Cina. Il governo russo ha dichiarato già prima dell'incontro che "particolare attenzione, durante l'incontro, sarà rivolta all'espansione del commercio e della cooperazione economica e alla promozione di importanti progetti comuni in vari settori".

Il 19 dicembre il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha avuto un incontro con il premier Li Qiang del Consiglio di Stato cinese e colloqui con la partecipazione delle delegazioni in formato allargato. La delegazione cinese era rappresentata dai membri dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC He Lifen, Ding Xuexiang, dal Segretario generale del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese Wu Zhenglong, nonché dai ministri dell'Istruzione, dell'Industria e dell'Informatizzazione, delle Finanze, del Commercio e da altri alti funzionari della Repubblica Popolare Cinese.

Anche la Russia ha inviato una delegazione rappresentativa: oltre allo stesso Primo Ministro, comprendeva il Primo Viceprimo Ministro Andrei Belousov, i Vice Primi Ministri Tatiana Golikova, Alexander Novak, Yuri Trutnev, Dmitry Chernyshenko, i Ministri della Cultura, dello Sport, della Salute, dello Sviluppo Economico, delle Finanze e una serie di altri funzionari.

La composizione stessa delle delegazioni indica un ampio elenco di questioni che le parti hanno messo all'ordine del giorno. Tuttavia, uno dei temi principali è stato quello delle relazioni economiche. Mikhail Mishustin ha sottolineato che Mosca e Pechino continuano ad aumentare la quota delle valute nazionali nei reciproci regolamenti: rublo e yuan rappresentano già oltre il 90% delle transazioni, il che indica una quasi completa de-dollarizzazione delle relazioni economiche tra i due Paesi.

“Se nel 2020 questo indicatore era di circa il 20%, allora quest'anno ci siamo completamente liberati delle valute di Paesi terzi nei regolamenti reciproci", ha dichiarato Mikhail Mishustin.


Benefici della de-dollarizzazione Russia-Cina

La de-dollarizzazione, il processo di riduzione della dipendenza dal dollaro statunitense e l’utilizzo di valute alternative nel commercio internazionale, presenta vantaggi significativi per il commercio Russia-Cina. Possiamo notare cinque vantaggi chiave della de-dollarizzazione, tra cui la ridotta esposizione al rischio valutario, una maggiore sovranità economica, il rafforzamento dei legami bilaterali, l’aumento del volume degli scambi e una migliore stabilità economica globale.

In primo luogo, la de-dollarizzazione mitiga il rischio valutario sia per la Russia che per la Cina. Riducendo la loro dipendenza dal dollaro USA, entrambi i paesi sono meno vulnerabili alle fluttuazioni del suo valore. Questo è particolarmente importante in tempi di incertezza economica o di tensione geopolitica, dove cambiamenti improvvisi nel tasso di cambio del dollaro potrebbero avere effetti dannosi sul commercio. L’utilizzo di valute alternative, come il rublo russo e lo yuan cinese, crea un ambiente più stabile per il commercio, garantendo un tasso di cambio più prevedibile e meno volatile.

In secondo luogo, la de-dollarizzazione rafforza la sovranità economica. Effettuando scambi commerciali nelle proprie valute, Russia e Cina riducono la loro dipendenza dal sistema finanziario statunitense. Questa indipendenza crea una scudo di protezione da potenziali crisi finanziarie e soprattutto dall’arma preferita dagli Stati Uniti: le unilaterali e criminali sanzioni economiche e commerciali. Diversificando le proprie reti commerciali e finanziarie, entrambi i paesi possono affermare un maggiore controllo sulle proprie politiche economiche, diminuendo la loro vulnerabilità alle pressioni economiche esterne.

Inoltre, la de-dollarizzazione rafforza i legami bilaterali tra Russia e Cina. Promuovendo l’uso delle rispettive valute nazionali nel commercio, entrambi i paesi stanno incoraggiando una più profonda cooperazione economica. Così facendo si creano le basi per relazioni diplomatiche più forti e ulteriore fiducia reciproca, poiché viene affermata la volontà di dare priorità alle proprie valute e ai propri sistemi finanziari. Dipendendo meno dal dollaro statunitense e più dalle rispettive valute, Russia e Cina stabiliscono una partnership economica più stretta che favorisce la stabilità e la collaborazione a lungo termine.

La de-dollarizzazione comporta ad un aumento del volume degli scambi tra Russia e Cina. Quando il commercio viene condotto nelle valute nazionali di entrambe le nazioni, si eliminano i costi e i tempi associati agli scambi valutari. Semplificando le procedure commerciali, riducendo i costi di transazione e facilitando un processo di negoziazione più efficiente. Di conseguenza, le imprese in Russia e Cina hanno maggiori probabilità di impegnarsi in scambi transfrontalieri, con conseguente aumento dei volumi commerciali e crescita economica per entrambi i paesi.

Infine, eliminare il dollaro contribuisce a migliorare la stabilità economica globale. Il predominio del dollaro USA come valuta di riserva mondiale comporta rischi per il sistema finanziario globale. Promuovendo l’uso di valute alternative, come il rublo e lo yuan, nel commercio internazionale, Russia e Cina stanno rafforzando la diversificazione del sistema finanziario globale. Ciò riduce la concentrazione del potere economico e aiuta a salvaguardarsi da potenziali shock futuri. Un’economia globale più equilibrata, con molteplici valute forti, garantisce un panorama finanziario internazionale più stabile, resistente e resiliente. Russia e Cina stanno compiendo passi importanti verso la creazione di un sistema finanziario internazionale più equilibrato e robusto.

Mosca e Pechino sanno che la posta in gioco è molto alta e questo è un passaggio significativo nella costruzione di un nuovo mondo multipolare in cui il dollaro non sia più l’unica valuta di riserva. Un mondo senza il sistema finanziario dominato dal dollaro avrà importanti implicazioni per la politica globale, l’economia e le dinamiche di potere. Lo status del dollaro come valuta di riserva globale ha consentito agli Stati Uniti di finanziare i suoi massicci deficit di bilancio, quindi senza questa leva fondamentale l’impero collassa, inevitabilmente.


Un rapporto che cresce

Oggi, Mosca e Pechino stanno costruendo relazioni pragmatiche basate sul reciproco vantaggio (win-win) e sul rispetto delle posizioni dei due Paesi, il che provoca una notevole irritazione in Occidente, dove questa interazione viene sempre più descritta come un'alleanza politico-militare. Russia e Cina definiscono ufficialmente le relazioni interstatali come "relazioni di partenariato globale e interazione strategica che entrano in una nuova era".

I principi e le direzioni fondamentali dello sviluppo del dialogo sono presentati nel Trattato di buon vicinato, amicizia e cooperazione del 16 luglio 2001. Nel febbraio 2022, Vladimir Putin e Xi Jinping lo hanno esteso per altri cinque anni.

Nel complesso, il riavvicinamento tra Russia e Cina nelle odierne turbolenze geopolitiche non sorprende: gli approcci dei due Paesi alle questioni fondamentali dell'ordine mondiale attuale in decadimento, così come le loro opinioni sui principali problemi internazionali, se non coincidono completamente, sono molto simili. Sono questi approcci a garantire una stretta cooperazione in politica estera.

Siffatta situazione ha contribuito alla trasformazione della Cina in uno dei principali partner esteri della Russia, come confermato dall'intenso dialogo tra i leader dei due Paesi. Nel 2023, oltre ai contatti non diretti, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno effettuato visite ufficiali reciproche a Pechino e Mosca.

Xi ha visitato la Russia dal 20 al 22 marzo, ed è stata la prima visita ufficiale del presidente cinese dopo la sua rielezione per un terzo mandato nell'ottobre 2022. Questo ha anche sottolineato il vettore di politica estera che la leadership cinese ha scelto.

Putin si è recato a Pechino il 17-18 ottobre, dove, oltre ai colloqui bilaterali con Xi Jinping, ha partecipato al Terzo Forum Internazionale "One Belt, One Road" come ospite principale.

Nel corso dell'anno si sono inoltre svolti incontri e negoziati tra il primo ministro russo Mikhail Mishustin e il premier Li Qiang del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese.

Le relazioni commerciali ed economiche tra Russia e Cina si stanno sviluppando attivamente. La Cina è attualmente il principale partner della Russia, mentre la Russia è salita al quarto posto nella lista dei partner economici esteri di Pechino. Il governo russo definisce la cooperazione "in progressivo sviluppo in tutte le direzioni, nonostante la difficile situazione economica estera". Alla fine del 2022, il commercio bilaterale ha raggiunto il valore di 185,1 miliardi di dollari, con un aumento del 30,4% rispetto al 2021. Queste cifre rappresentano un record nelle relazioni tra i due Paesi. Nel 2023, questo record sarà superato: alla fine degli 11 mesi dell'anno, il fatturato commerciale ha già superato il valore di 200 miliardi di dollari, ha dichiarato il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, dopo aver incontrato il suo omologo cinese.

Inoltre, le parti hanno firmato un memorandum sul riconoscimento dell'equivalenza dei sistemi di revisione contabile. Come ha sottolineato il ministro russo, il documento offrirà l'opportunità di sincronizzare la legislazione della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese e faciliterà in modo significativo il lavoro degli imprenditori. Il ministro delle Finanze cinese Lan Fuan ha dichiarato che il memorandum fornirà "garanzie istituzionali per l'emissione di strumenti di debito transfrontalieri da parte di società dei due Paesi".

La cooperazione si sta espandendo anche in altre aree, in particolare nel settore energetico. La Russia ha già aumentato il volume delle esportazioni di idrocarburi verso la Cina ed è saldamente in cima alla lista dei principali fornitori di petrolio del mercato cinese. La Russia sta anche espandendo la cooperazione nel settore agricolo. Dopo gli idrocarburi, i prodotti del complesso agrario del Paese sono al secondo posto tra le esportazioni nazionali. Nei primi 10 mesi di quest'anno, il volume dei prodotti agricoli forniti alla Cina è aumentato del 63%, raggiungendo i 6,2 miliardi di dollari.

Infine, c'è la volontà di espandere la cooperazione tra Russia e Cina nell'Artico, una zona geografica che assume sempre più importanza per gli equilibri geopolitici del mondo che verrà.


Mondo Multipolare

In conclusione, l'approfondimento delle relazioni tra Russia e Cina, evidenziato dagli sviluppi commerciali, energetici e politici, rappresenta un elemento cruciale nell'attuale scenario geopolitico. La firma di numerosi accordi e la progressiva de-dollarizzazione delle transazioni bilaterali indicano un'accelerata convergenza di interessi strategici tra i due Paesi. Questa alleanza, che va oltre la mera cooperazione economica, emerge come una forza trainante capace di sfidare l'ormai declinante – probabilmente morente - predominio occidentale a guida USA.

La stretta collaborazione tra Russia e Cina non solo rafforza la sovranità economica di entrambi i Paesi, ma promuove anche una visione condivisa di un nuovo ordine mondiale multipolare. Il superamento del predominio del dollaro nelle transazioni economiche contribuisce a una maggiore stabilità finanziaria e all'indebolimento di strumenti di pressione economici unilaterali, come le sanzioni.

Questo partenariato si configura come una risposta del Sud Globale alle dinamiche di potere consolidate nel Vecchio Ordine Mondiale, quello che i liberali definiscono ‘ordine basato sulle regole’ senza senso della misura e del ridicolo. La loro cooperazione nell'ambito degli scambi commerciali, dell'energia e dell'agricoltura dimostra un impegno concreto nella creazione di un sistema finanziario internazionale più equilibrato. L'espansione della cooperazione nell'Artico indica anche un interesse condiviso nell'affrontare sfide emergenti legate ai cambiamenti climatici e alle risorse naturali.

Il consolidamento delle relazioni tra Russia e Cina rappresenta dunque una pietra miliare nella costruzione di un nuovo equilibrio mondiale più equo, con i BRICS+ in ruoli chiave. Mentre il Vecchio Ordine mostra indubbiamente di essere in pieno declino, questa alleanza emerge come una forza trainante per la riscossa del Sud Globale e per la costruzione di un mondo multipolare, in cui diverse voci e interessi contribuiscono alla definizione delle dinamiche globali.

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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