150 minuti Pechino-New York

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150 minuti Pechino-New York

 

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di Adriano Madaro

L'anno è cominciato bene per la Cina. Controllo quasi totale del virus e successo senza pari dei Giochi olimpici invernali. Le minacce americane di disertare l'evento e addirittura di "punire" il Dragone con sanzioni (perché mai? e con quale diritto?) tentando di coinvolgere l'Europa delle "democrazie" sono miseramente fallite nel ridicolo planetario.

La Cina avanza e nessuno può fermare il successo di una grande economia per il fatto di essere tale. Il progresso ha una sua logica inarrestabile. Chi resta indietro non può prevaricare con le bugie o agitando l'arma ridicola dei "diritti umani". Che poi, la deficienza di questi, proprio negli Stati Uniti è a dir poco clamorosa. La perdita di democrazia dell'America da Obama in giù è un dato di fatto, soprattutto dopo il Premio Nobel per la pace a chi ha fatto il piazzista di armi presso i governi "democratici".

Torniamo alla Cina, che pur con tutto il male che se ne dice potrebbe seriamente contribuire a un bilanciamento tra Bene e Male, entrambi prodotti delle genti bianche e delle loro storie vergognose (guerre, deportazioni, schiavitù, sfruttamento, genocidi). Di cosa si può accusare la Cina al cospetto delle nefandezze del mondo "civile" occidentale? Di avere subìto per un secolo e mezzo le sofferenze inflitte per la maggiore da inglesi, francesi. tedeschi, russi, americani, giapponesi (limitatamente alla repressione della rivolta dei Boxer nell'estate 1900 anche da austroungarici, italiani, belgi).

La Cina oggi fa paura? In un certo senso è giusto, ma la fa soprattutto a chi è in debito storico doloso con lei. Eppure la Cina non rivendica alcun ruolo di superiorità. A livello internazionale essa pratica la dottrina anti-egemonica, che non significa rinunciare al progresso e forse un giorno nemmeno al suo primato. La Cina è in marcia da un bel po'. L'America vuole fermarla con la guerra? Le prenderà, dieci volte più che l'anno scorso a Kabul.

E mentre Washington pensa alla guerra e cerca di accendere fuochi nel cuore dell'Europa per coinvolgere il continente in un disastro, piazzando le armi che ora non riesce a smaltire; mentre Joe Biden, ancorché instabile nella camminata scivolosa e anche un pochino incontinente, indossa l'armatura vanagloriosa di Capitan Fracassa, la Cina va avanti, produce, stringe accordi, si prepara all'ineluttabile.

E l'Europa? Niente, l'Europa ora ha collare e guinzaglio, è giuliva e "orgogliosamente atlantista"... E allora segnalo, tanto per capirci, l'ultimo prodigio della tecnologia cinese: l'aereo-missile che volerà a 2.600 miglia orarie (4.186 km/h), avrà equipaggio e passeggeri a formula variabile, coprirà la distanza tra Pechino e New York (10.980 km) in 150 minuti. Il suo debutto è in calendario per inizio 2025: fra tre anni! Intanto si accettano prenotazioni.

 

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