Anaao Assomed: Oltre 3.000 medici in meno negli ospedali italiani solo nel 2019
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Più di 3.000 medici in meno negli ospedali italiani solo nel 2019¹.
Sono stati 3.123 i medici ospedalieri che hanno detto basta prima del tempo, cioè prima della pensione, solo nel 2019 (tabella 1).
La chiamano “cessazione volontaria”. In realtà si tratta di professionisti costretti al licenziamento per le condizioni in cui venivano costretti a lavorare.
Cioè per carenza di organico, per i turni massacranti, per i salari stagnanti e per la mancanza di possibilità di fare carriera.
Basti pensare che guardando gli stipendi dei medici dipendenti in valore assoluto, l’Italia è penultima tra i grandi Paesi della UE, davanti solo alla Spagna (grafico 1²).
Si è passati da una media nazionale di 1.849 medici in meno del 2009 (l’1,6% del totale) agli oltre 3.000 del 2019 (il 2,9% del totale).
Un aumento dell’81% in 10 anni (tabella 2).
In Veneto, le dimissioni in 10 anni si sono quintuplicate, raggiungendo nel 2019 il numero di 465. In Lombardia, che nel 2009 contava numeri già alti, le dimissioni sono aumentate di 2,5 volte, nelle Marche e in Piemonte di oltre 3 volte (grafico 2).
I dati peggiori si sono registrati negli ultimi 3 anni (2017/19).
In questo lasso di tempo nelle Marche il numero di medici che si è dimesso è quasi triplicato, in Lazio e in Campania è più che raddoppiato.
Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in 3 anni hanno visto aumentare il numero di medici che si sono dimessi rispettivamente del 115%, 50% e del 66%.
Una perdita di medici drammatica nel SSN che – come al solito – ha favorito solo la sanità privata a scapito della supposta universalità di accesso alle cura sancita dalla nostra Costituzione.