«Attraverso le sanzioni si vuole colpire il nostro popolo», intervista al viceministro degli Esteri del Venezuela

Intervista de l'AntiDiplomatico a Yván Gil

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«Attraverso le sanzioni si vuole colpire il nostro popolo», intervista al viceministro degli Esteri del Venezuela



di Fabrizio Verde
 

«Vogliamo ricordare all’Unione Europea che il Venezuela è un paese libero, un paese che ha conquistato oltre 200 anni fa la sua indipendenza proprio da un impero europeo». Al rinnovo delle sanzioni deciso dal Consiglio economia e finanza dell’Ue, sulla scia di quanto disposto da Trump dall’altra parte dell’oceano, il Venezuela risponde rimarcando la propria indipendenza e sovranità. A parlare a l’AntiDiplomatico è il viceministro degli Esteri di Caracas, per i rapporti con l’Europa, Yván Gil. 

 

Il diplomatico bolivariano si trova in Italia, nella città di Cesena, in quanto partecipante al forum PYMES. Uno spazio di dialogo italo-latinoamericano che promuove i sistemi produttivi delle piccole e medie imprese attraverso lo scambio di esperienze.

 

 

INTERVISTA

 

 

Trump implementa nuove sanzioni e l’Unione Europea si accoda immediatamente. Qual è il vero obiettivo?

 

 

Respingo a nome del governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela il rinnovo del pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro il popolo del Venezuela e contro i legittimi funzionari del governo. Per il semplice fatto che questi applicano e fanno rispettare le leggi e la Costituzione del Venezuela. E’ deplorevole che l’Unione Europea persista nella volontà di forzare una soluzione non democratica in Venezuela, seguendo su questo terreno Donald Trump, che ha deciso attraverso le sanzioni, come da lui stesso dichiarato, di far soffrire il nostro popolo per mezzo delle limitazioni alla disponibilità di alimenti, di farmaci, e attraverso una serie di misure dirette a rovesciare il governo legittimamente eletto del presidente Nicolas Maduro.

 

 

Il Venezuela come risponde alle sanzioni?

 

 

Ribadiamo con fermezza che in Venezuela, il percorso seguito dalla Rivoluzione Bolivariana e dal popolo venezuelano per la risoluzione dei problemi, sarà sempre quello del dialogo e della democrazia partecipativa. Come sancito nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela che segnala chiaramente quali sono le istanze giuridiche e costituzionali deputate all’esercizio di questo modello di democrazia.

 

 

A partire dall’Assemblea Nazionale Costituente, legittima ed eletta con il voto popolare di oltre 8 milioni di venezuelani, nonostante le minacce proprio dell’Unione Europea, sulle quali si basano molte delle sanzioni. Nonostante questo i venezuelani sono andati in massa alle urne per la creazione di un nuovo quadro normativo, la creazione di un contesto costituzionale per lo sviluppo della democrazia e la redazione di una nuova Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Quindi non possiamo non respingere, nuovamente, questo tentativo di danneggiare il popolo venezuelano. Di ricattarlo per costringerlo alla resa. 

 

 

L’Unione Europea mostra ancora una volta il suo volto più feroce contro un paese che ha deciso di far valere la sovranità popolare contro le ingerenze dell’impero. Qual è il messaggio che Caracas invia a Bruxelles?

 

 

Vogliamo ricordare all’Unione Europea che il Venezuela è un paese libero, un paese che ha conquistato oltre 200 anni fa la sua indipendenza proprio da un impero europeo, l’impero spagnolo.

 

 

Riaffermiamo ancora una volta la nostra volontà di dialogo con tutti gli attori politici dell’Unione Europea perché crediamo nella necessità che il popolo venezuelano debba risolvere i propri conflitti attraverso il dialogo. E’ deprecabile che l’Unione Europea invece di unirsi al dialogo neghi questa possibilità. Crediamo che la politica delle sanzioni applicata con il governo di Donald Trump, ci allontana dalla possibilità di poter risolvere qualsiasi questione o difficoltà. Il Venezuela è un paese dove attualmente vige la pace politica, in seguito alle elezioni per l’Assemblea Nazionale Costituente, un paese che sta cercando di risolvere i suoi problemi economici attraverso un piano volto al recupero economico, alla crescita e la prosperità che comincia a produrre i primi risultati. 

 

 

A tal proposito è grave che l’Unione Europea continui ad agire contro un potere costituzionale, in questo caso il potere costituzionale di maggior gerarchia nella nostra Carta Magna, che è l’Assemblea Nazionale Costituente. Si tratta di questioni di esclusiva competenza dei venezuelani e delle venezuelane.  

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