Austerità o rottura. Al diktat tedesco non si possono avere dubbi sulla risposta

Austerità o rottura. Al diktat tedesco non si possono avere dubbi sulla risposta

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Giorgio Cremaschi


La Corte Costituzionale della Germania ha seppellito definitivamente i recovery bond ed ogni forma di gestione della crisi economica che allarghi le maglie dei trattati liberisti che governano la UE.
Con una sua sentenza, la massima corte tedesca ha messo sotto accusa la politica della BCE decisa da Mario Draghi, cioè l’acquisto illimitato, tramite soldi forniti alle banche si ricordi, dei titoli del debito dei paesi più in crisi. La BCE ha tre mesi di tempo per spiegare alla corte di Germania le ragioni di una sua scelta che i giudici considerano al di fuori dei limiti istituzionali della banca, accusandola di aver fatto una politica economica che non le compete. Poi se la BCE non cambierà, la Banca Federale di Germania dovrà sottrarsi alle decisioni della Banca Europea, insomma non metterci più i soldi. Insomma una bomba ad orologeria ed un ricatto su tutto il sistema UE, che la stampa italiana sta stupidamente minimizzando come faceva col coronavirus.

Prima di affrontare le conseguenze economiche e sociali della sentenza, è importante coglierne la dimensione politica ed istituzionale. Nel 2012 il parlamento italiano, centro destra e centro sinistra uniti, con il dissenso parziale tardivo e sostanzialmente finto della Lega, votò la modifica della Costituzione, accogliendo dentro di essa il vincolo europeo ed in particolare il Fiscal Compact, con il pareggio di bilancio imposto nella riscrittura dell’ articolo 81.

Insomma non solo l’italia ha accolto nella propria Costituzione quei vincoli di austerità che contraddicono alla radice i principi sociali della sua prima parte, ma ha accettatto la supremazia dei trattati europei sul proprio sistema democratico. La Germania ha invece fatto l’esatto contrario. I vincoli europei sono stati accolti dal sistema tedesco solo e fino a che non ne contraddicano i principi. Così la Germania ha mantenuto e usato la propria sovranità costituzionale, l’Italia vi ha rinunciato. Non solo la differente potenza economica dei suoi stati, ma le stesse regole ineguali hanno fatto della UE un sistema squilibrato, dove la Germania ha potuto conservare e accrescere le sue terapie intensive, mentre l’Italia le ha tagliate.

Sia chiaro non ha sbagliato la Germania, hanno sbagliato l’Italia e tutta la UE ad accettare un sistema di regole dove un solo parlamento nazionale resta sovrano, quello tedesco. Il padronato e i ricchi italiani hanno trovato perfetto per loro un sistema nel quale la posizione subalterna del paese favoriva la crescita dei profitti privati ai danni del lavoro e del sistema pubblico, ma ora con la crisi economica spaventosa in arrivo i nodi vengono al pettine. Il capitalismo tedesco non puo permettersi di aiutare davvero l’Italia, altrimenti i lavoratori di quel paese, i cui diritti sono stati comunque compressi, chiederebbero il conto. Ma come ci avete chiesto collaborazione e rinunce, ed ora date i soldi agli italiani? È la domanda che un lavoratore olandese fa al primo ministro Rutte, fedele satellite della Germania. La borghesia tedesca non può fare il passo di una vera solidarietà europea, altrimenti vedrebbe messo in crisi il proprio potere nel proprio paese.

Le conseguenze economiche di questo stallo sono già evidenti. Non ci saranno mai i bond chiesti di Conte e la BCE dovrà lasciar salire lo spread dei titoli del debito pubblico italiano. La Germania ha detto basta alle chiacchiere: o l’Italia e gli altri paesi in difficoltà accettano l’austerità, o per loro non ci sarà niente. O il MES o nulla. Si aprirà quindi nuova crisi “europeista”nel nostro paese, messo di fronte alla scelta tra l’obbedienza al vincolo europeo seguendo la via della Grecia, oppure la ricerca di altre vie.

Confindustria ha già scelto e ha chiesto di abolire i contratti nazionali, con il tacito consenso dei finti sovranisti di destra e del liberisti di tutti i partiti. Il bivio è reale: o si accetta un nuovo giro di vite del sistema ineguale, pagato integralmenta dalle classi lavoratrici e popolari, oppure si mette in discussione quel sistema.

Bisogna ripristinare la sovranità dei principi costituzionali ed applicarla nelle scelte economiche e sociali, rompendo con il vincolo europeo. Come oggi fa la Germania ma per ragioni e scopi esattamente opposti a quelli dei conservatori e sovranisti tedeschi,che comandano la UE.

Al diktat tedesco, austerità o rottura, bisogna rispondere: meglio la rottura.

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein? di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Le "non persone" di Gaza di Paolo Desogus Le "non persone" di Gaza

Le "non persone" di Gaza

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez di Fabrizio Verde Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez di Geraldina Colotti Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn di Giorgio Cremaschi Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio di Marinella Mondaini Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

La mannaia dell'austerity di Giuseppe Giannini La mannaia dell'austerity

La mannaia dell'austerity

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin di Antonio Di Siena Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura di Michelangelo Severgnini 20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’  di Andrea Puccio LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute di Giuseppe Masala La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa" di Paolo Arigotti La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"? di Michele Blanco Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

 Gaza. La scorta mediatica  Gaza. La scorta mediatica

Gaza. La scorta mediatica

Il Moribondo contro il Nascente Il Moribondo contro il Nascente

Il Moribondo contro il Nascente

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti