Corte d’appello Napoli: Condotta antisindacale di Fiat sul trasferimento operai al reparto confino Nola

Corte d’appello Napoli: Condotta antisindacale di Fiat sul trasferimento operai al reparto confino Nola

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Una brutta mazzata per l’ex Fiat, ora Stellantis, che ha perso una lunga battaglia sindacale e giudiziaria contro le discriminazioni in fabbrica portata avanti dallo Slai Cobas della Fiat di Pomigliano d’Arco.

Non si potrà non tenere conto di questa sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli che, martedì scorso, ha stabilito che ci fu condotta antisindacale da parte del Lingotto riguardo il trasferimento di 316 lavoratori Fiat di Pomigliano al reparto logistico di Nola, dopo aver recepito i rilievi della Cassazione in merito all'attuazione in Italia del Diritto Antidiscriminatorio europeo.

D’ora in poi, il diritto del Lavoro in Italia dovrà conformarsi al Diritto Antidiscriminatorio europeo, ribaltando l’onere della prova. Se un lavoratore denuncia una discriminazione del datore di lavoro dovrà dimostrarla ma, allo stesso tempo, alla controparte toccherà l’onere di provare che non ci sia stata.

Facciamo un passo indietro, per capire quando può essere importante questa sentenza e che slancio può dare alle mobilitazioni del mondo del lavoro.

La vicenda è relativa al trasferimento di 316 operai del sito Pomigliano al reparto-confino WCL di Nola avvenuto nel 2008. L’80% degli iscritti allo Slai Cobas fu trasferito in questo reparto confino, istituito quando alla guida del Lingotto c’era Sergio Marchionne, che elaborò un piano di ristrutturazione aziendale per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Questo Polo logistico, non era altro che una riedizione dei reparti confino Fiat degli anni' 50 del 900, le cosiddette 'Officine Stella Rossa', dove venivano relegati gli operai comunisti e socialisti.

Lo Slai Cobas già 2008, come raccontarono i coordinatori del sindacato di base, fece ricorso, ma il Tribunale di Nola non ritenne che ci fossero elementi sufficienti per provare la discriminazione, nonostante fosse stato provato, con nomi e cognomi, che l’80% degli operai traferiti erano iscritti al sindacato di base. L’azienda dal canto suo continuava a ribadire che i trasferimenti erano stati attuati per le sue esigenze di impresa.

Successivamente, anche la Corte d’appello di Napoli, avallò la sentenza di primo grado, ma lo Slai Cobas non si arrese e ricorse in Cassazione, la quale nel 2019, come spiegò a suo tempo Vittorio Granillo, coordinatore nazionale del sindacato di base, riteneva che “la sentenza dei giudici napoletani era fuorilegge perché violava il diritto antidiscriminatorio europeo. Sull'onere della prova evidenziava che noi avevamo provato le discriminazioni, ovvero che l'80% era stato trasferito. Per il Diritto europeo è obbligo del padrone dare prova contraria”.

La corte d’Appello di Napoli, quindi, martedì scorso, dopo 4 anni di attesa tra la Pandemia da Covid-19 e altri rinvii, ha dovuto riformulare la sentenza dopo i rilievi della Cassazione ritenendo che il comportamento dell’attuale Stellantis, già FCA e Fiat, fu antisindacale, non solo, ha annullato i trasferimenti per tutti i lavoratori interessati.

È utile ricordare che, intuendo forse che sarebbe arrivata una sentenza a condannarla, Stellantis già lo scorso anno aveva deciso di chiudere il sito di Nola.

Cosa rappresenta questa sentenza per i lavoratori?

Per l’ex parlamentare Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale dello Slai Cobas “in un momento storico di grande debolezza dei lavoratori in Italia stiamo ridimensionando lo strapotere padronale nei luoghi di lavoro e riscrivendo lo Statuto dei Lavoratori, e l’iniziativa sindacale sta mandando a ‘gambe all’aria’ la progressione degli insidiosi contenuti normativi (dal pacchetto-Treu di Prodi-Bertinotti al jobs act di Renzi al decreto dignità di Di Maio) che in questi decenni hanno consentito la copertura dei trasferimenti e/o licenziamenti discriminatori  sotto il camuffamento di ‘ristrutturazione o crisi aziendale’, ma di fatto tendenti a colpire le convinzioni personali e/o ideologiche, l’appartenenza sindacale, di genere, di “razza”, le condizioni di salute, handicap, età, tendenze sessuali ecc.”

Malavenda ha ribadito, inoltre, che “come sindacato stiamo oggi adoperandoci a realizzare l’obiettivo dato di ‘rompere le moderne catene del ricatto padronale’ per l’assoggettamento dei lavoratori. E questa è una rilevante questione di civiltà prima ancora che sindacale e politica!”

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein? di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Le "non persone" di Gaza di Paolo Desogus Le "non persone" di Gaza

Le "non persone" di Gaza

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez di Fabrizio Verde Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez di Geraldina Colotti Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn di Giorgio Cremaschi Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio di Marinella Mondaini Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

La mannaia dell'austerity di Giuseppe Giannini La mannaia dell'austerity

La mannaia dell'austerity

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin di Antonio Di Siena Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura di Michelangelo Severgnini 20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’  di Andrea Puccio LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute di Giuseppe Masala La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa" di Paolo Arigotti La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"? di Michele Blanco Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

 Gaza. La scorta mediatica  Gaza. La scorta mediatica

Gaza. La scorta mediatica

Il Moribondo contro il Nascente Il Moribondo contro il Nascente

Il Moribondo contro il Nascente

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti