CRONACHE DAL VINCOLO ESTERNO: MORIRE PER MAASTRICHT SU ORDINE DI WASHINGTON
3311
A ottobre l'Italia segna il 21esimo mese consecutivo di calo della produzione industriale: -3,6% rispetto a ottobre 2023 che a sua volta era sceso dell'1,1% rispetto al 2022.
Tra gennaio e ottobre il calo è stato del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il crollo maggiore ha riguardato la fabbricazione di mezzi di trasporto (-16,4%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,9%), l’attività estrattiva (-12,4%) e le industrie tessili (-7,6%).
Dall'introduzione dell'euro nel 1999 la produzione industriale italiana è crollata di quasi il 20%.
Sono i risultati di quasi 40 anni di privatizzazioni, liberalizzazioni, delocalizzazioni, svendite ai grandi capitali esteri, di una politica di stampo prevalentemente mercantilista che per spingere le esportazioni ha aggredito al domanda interna attraverso la deflazione salariale e le riforme regressive del mercato del lavoro (eliminazione della scala mobile, pacchetto Treu, DL 368/2001, legge Biagi, decreto Sacconi, riforma Fornero, JobsAct, Decreto Poletti, DL Lavoro).
Come se non bastasse abbiamo anche aggiunto le sanzioni alla Russia (il nostro maggior fornitore di materie prime energetiche a basso costo) e la transizione verde in salsa unionista.
Un suicidio annunciato.