Da tre giorni le forze di Haftar impediscono ai giudici di esaminare ricorso di Saif Gheddafi
Proseguono i sabotaggi contro la candidatura di Saif Gheddafi alle presidenziali libiche che dovrebbero tenersi il 24 dicembre, il condizionali mai come in questo caso è davvero d'obbligo.
Come informa The Libya Observer, "per il terzo giorno consecutivo, la corte d'appello di Sabha ha sospeso la seduta per esaminare la mozione proposta da Saif Al-Islam Gheddafi contro il rigetto della sua candidatura da parte dell'Alta Commissione elettorale nazionale (HNEC) a causa delle minacce ai giudici da parte delle forze di Khalifa Haftar che stanno isolando il tribunale da due giorni".
Le forze di Haftar si sono ritirate ieri mattina dalle vicinanze del tribunale di Sabha dopo essere state lì negli ultimi due giorni a bloccare il processo di appello di Saif Al-Islam Gheddafi. Il ritiro è arrivato dopo che molti persone che sostengono Gheddafi sono scesi in strada rifiutando l'interferenza delle forze di Haftar.
L'avvocato di Gheddafi è arrivato al tribunale di Sabha in seguito e la sessione avrebbe dovuto essere convocata, ma in seguito se ne è andato perché i giudici non si sono presentati.
Nel frattempo, il capo della sicurezza di Sabha, Mohammed Behser, ha accusato Haftar e suo figlio Saddam di aver ordinato alle loro forze di rovinare il processo elettorale, aggiungendo a Libya Alahrar TV che il battaglione 115 al comando di Mohammed El-Jarih all'interno della zona militare meridionale è la forza che ha bloccato le strade per il tribunale di Sabha negli ultimi giorni.
La confusione è totale in Libia come da 11 anni ormai. Più passano giorni ed emergono i sabotaggi, sempre più chiara è la possibilità e la paura dei suoi avversari, che Saif Gheddafi possa vincere sul serio le elezioni.