Deir Ezzor, la Caporetto della CIA. Quando si romperà la censura occidentale sulla Siria?

23441
Deir Ezzor, la Caporetto della CIA. Quando si romperà la censura occidentale sulla Siria?


ilsimplicissimus*


C’è una notizia che non trova spazio nei tg o nelle pagine dei giornali: il fatto che le truppe siriane, coordinate a reparti russi di terra e all’aviazione di Mosca stiano liberando dall’ assedio dell’Isis, Deir Ezzor, città di centomila abitanti circondata da tre anni dal Califfato che ha sacrificato migliaia di uomini nel tentativo di conquistarla e che ancora oggi fa il tentativo disperato di rimanere aggrappato alla zona. La ragione di tanto accanimento e di tanto silenzio occidentale sta nel fatto che la provincia di Deir Ezzor è ricca di petrolio e di gas ed è dunque strategica per il futuro di una Siria autonoma: quando la battaglia sarà conclusa non si potrà più parlare di Califfato e la frontiera liberata fra Siria e Irak renderà più saldo un asse strategico che va da Teheran a Beirut.
 

Dunque silenzio. Ma non del tutto: con una faccia tosta senza limiti il Washington Post in una serie di articoli riconosce, come se nulla fosse, che è stata Cia a reclutare, organizzare e armare i cosiddetti ribelli moderati, costituendo una forza di 45 mila uomini per sbarazzarsi di Assad. Il nome in codice dell’operazione era “legno di sicomoro” ma disgraziatamente una parte molto consistente di questa forza ha contribuito a creare il Califfato e ha combattuto per esso fino quando l’intervento russo ha cambiato il rapporto di forze in campo e molti “ribelli moderati” si sono riversati in Al Nusra ( particamente Al Qaeda) dando per finita questa esperienza, ma contando, grazie all’aiuto della Cia, delle forze Usa e del sostegno delle petromarchie, di poter tenere in vita l’operazione contro Assad. Dunque si dice ufficialmente che la tragica vicenda siriana, la cosiddetta guerra civile, lo sviluppo del terrorismo che poi ha fatto arrivare pallottole vaganti in Europa, il dramma dei profughi, i centomila morti ad essere prudenti, sono nient’altro che un’operazione occidentale  accompagnata da una narrazione completamente bugiarda e per certi versi grottesca come quella delle comparse ingaggiate per fare gli elmetti bianchi.
 

Ma c’è di più:  il maggior esperto di cose siriane in America o almeno accreditato come tale dalla grande stampa, Charles Lister, ha deplorato il fatto che ormai la Cia abbia fatto un passo indietro rispetto a questa guerra la quale, per inciso, ha perso ogni ragione di essere nel momento in cui è stata liberata Aleppo e la popolazione si è mostrata felice di essersi sbarazzata dei tagliagole armati dall’occidente. Perseverare è davvero diabolico e rende perfettamente l’idea di un impero che si ritiene legittimato ad ogni cosa, anche alla menzogna smascherata: dopo la dichiarazione nel 2001 di una guerra infinita al terrorismo, si scopre che per almeno cinque anni il terrorismo ( per giunta quello di Al Qaeda) è stato in gran parte organizzato e armato dagli Usa, dalla Francia, dalla Gran Bretagna in parte attraverso l’Arabia Saudita, ma questo non sembra creare alcun problema di fronte a un’opinione pubblica ipnotizzata dalla paura e incapace di reazione.
 

In questo contesto orwelliano prima è stata imposta una narrazione nella quale la raccolta di terroristi o disperati dal tutto il Medio oriente e il nord Africa, armati però fino ai denti è stata spacciata come guerra civile e insurrezione di “ribelli moderati”, definizione già di per sè ridicola, poi visto che Assad resisteva grazie anche al consenso della popolazione,  si è tentato in tutti i modi una seconda operazione Saddam cercando far credere che il leader siriano usasse armi di sterminio di massa come i gas con l’intenzione di preparare e giustificare un intervento diretto di forze occidentali  che fosse la base per la futura spartizione del Paese: un tale intrico di narrazioni fasulle e contradditorie imposte alle opinioni pubbliche  si è rivelato a conti fatti un castello di carte molto debole così che quando la Russia è intervenuta a sorpresa contro l’Isis (solo formalmente deprecato, ma non realmente combattuto dagli Usa e i loro alleati) non si è potuto opporre nessun argomento plausibile contro questa discesa in campo non prevista dagli strateghi di Washington. Infine ora che la vicenda sta arrivando al termine si confessa che sì, è vero, siamo stati noi a creare questi disatri umanitari.



Per la verità quando sembrava, a metà del 2015, che la partita contro Assad fosse ormai vinta, l’orgoglio per la riuscita dell’operazione  era tale che qualche brandello di verità venne alla luce: il New York Times scrisse che quella siriana era stata “la più estesa delle operazioni segrete della Cia”.  Certo adesso che tutto si è trasformato in disastro i padri della vicenda scompaiono e si ammainano le bandiere. E’ chiassà dopo un numero incalcolabile di morti avremo un ennesimo film contro la guerra.

* Fonte
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Loretta Napoleoni - HTS e le incognite sul futuro della Siria di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - HTS e le incognite sul futuro della Siria

Loretta Napoleoni - HTS e le incognite sul futuro della Siria

Trump, la NATO e cosa aspettarsi in Europa di Giuseppe Masala Trump, la NATO e cosa aspettarsi in Europa

Trump, la NATO e cosa aspettarsi in Europa

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Le "Ferrari di Assad", i factchecker e alcune semplici domande di Francesco Santoianni Le "Ferrari di Assad", i factchecker e alcune semplici domande

Le "Ferrari di Assad", i factchecker e alcune semplici domande

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente di Marinella Mondaini Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

La rivolta sociale che non c'è di Giuseppe Giannini La rivolta sociale che non c'è

La rivolta sociale che non c'è

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

L'illusione ottica della "occupazione record" di Gilberto Trombetta L'illusione ottica della "occupazione record"

L'illusione ottica della "occupazione record"

FEMIVAD. Un nuovo festival in Africa contro l’emigrazione irregolare di Michelangelo Severgnini FEMIVAD. Un nuovo festival in Africa contro l’emigrazione irregolare

FEMIVAD. Un nuovo festival in Africa contro l’emigrazione irregolare

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Le guerre e i conflitti stanno aumentando di Michele Blanco Le guerre e i conflitti stanno aumentando

Le guerre e i conflitti stanno aumentando

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti