Filippo Dellepiane: "Ci si riempie tanto la bocca di fascismo e qui i rischi per la democrazia mi sembrano evidenti”

Filippo Dellepiane: "Ci si riempie tanto la bocca di fascismo e qui i rischi per la democrazia mi sembrano evidenti”

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Il mondo studentesco, le lotte contro la gestione pandemica del governo Draghi e il rapporto con i lavoratori. Abbiamo intervistato Filippo Dellepiane, uno dei leader del movimento formatosi nelle università contro il cosiddetto “Green Pass”.

“Utilizzano vecchie categorie “si vax” “no vax”. “fascisti” e “antifascisti” per creare divisioni funzionari al potere”, dichiara a l'AntiDiplomatico Dellepiane che ricorda le varie iniziative di successo degli studenti e dei professori che hanno firmato l'appello contro il Green Pass.

Sulle manifestazioni bollate come piene di violenti e negazionisti, Dellepiane dichiara: “Io l’unica realtà che ho riscontrato è l’infiltrazione coatta quella di forze che rappresentano il potere. Dai vecchi compagni delle battaglie degli anni ’70 e anni ‘80 c’è la conferma che sono dinamiche che esistono da sempre. Dobbiamo essere vigili perché la demonizzazione dei movimenti è sempre dietro l’angolo ed è sempre una realtà con cui ci dobbiamo confrontare. Quello cui noi crediamo con forza è di essere democratici, per la giustizia sociale, per la libertà e con uno spirito rivoluzionario”.

Sui lavoratori portuali e su un possibile coordinamento in generale con le lotte che emergono dal lavoro, molto interessanti le sue riflessioni. “E’ uscito un articolo incredibile che parlava dei No Vax a Trieste che pubblicava un nostro striscione. Questo per dire che  c’eravamo a Trieste, alcuni dei nostri studenti hanno preso i lacrimogeni. Siamo stati in supporto anche a Ravenna e Ancona, due realtà portuali in lotta insieme a Genova e Trieste. Siamo dalla parte dei portuali, dei lavoratori tutti. C’eravamo nelle piazze, ai cortei, perché crediamo che questa è una battaglia non settoriale ma di studenti, lavoratori tutti, della società civile. È assolutamente importante ripensare a quella grande unione a cui si anelava un tempo di lavoratori e studenti”.

Sull’escalation di repressione da ultimo con il Daspo di un anno inflitto a Stefano Puzzer e i divieti di manifestazione a Trieste il commento è senza molto giri di parole: “Stiamo andando in una brutta direzione. C’è la lesione chiara del diritto di manifestare. Uno stato di emergenza che va avanti da due anni ed è ogni giorno più palese di come si utilizzi in modo strumentale il virus per attuare una situazione pre-dittatoriale con strumenti bio-politici. Siamo alla vigilia di una battaglia epocale e dobbiamo ergersi per la democrazia. Ci si riempie tanto la bocca di fascismo e antifascismo e qui i rischi mi sembrano evidenti”

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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