Gary Lineker: la BBC "dovrebbe vergognarsi" per non aver trasmesso il documentario su Gaza
Volto noto sia per la sua carriera di calciatore, capocannoniere al Mundial di Mexico 86, che per la presenza sulla BBC come presentatore, Gary Lineker, senza mezzi termini, ha dichiarato che la Tv pubblica inglese "dovrebbe vergognarsi" dopo aver guardato Gaza: Medics Under Fire, un documentario originariamente commissionato e poi abbandonato dall’emittente.
L’ex calciatore è intervenuto dopo la proiezione del film a Londra giovedì, definendo il documentario "uno dei film più importanti" che avesse mai visto.
"Bisognava proprio vederlo, credo che tutti sarebbero d'accordo", ha aggiunto.
Il documentario tocca una ferita aperta e tuttora sanguinante in quanto racconta le storie di medici e operatori sanitari palestinesi che lavorano a Gaza sotto i bombardamenti israeliani.
A rendere diverso e molto forte questo lavoro, la denuncia e la conferma di come l'esercito israeliano abbia sistematicamente preso di mira ospedali e personale medico nella Striscia assediata durante la sua campagna militare genocida.
La BBC ha annunciato di aver abbandonato la messa in onda del film a giugno, dopo un ritardo durato mesi, per motivi di imparzialità, oltre a non raggiunti presunti standard qualitativi.
Lineker ha anche ricordato che l'emittente pubblica ha subito un "declino" negli ultimi due anni durante la guerra di Israele a Gaza.
"L'ho difesa e l'ho difesa dalle accuse di parzialità. Si parla sempre di imparzialità", ha detto.
"La verità è che al momento, al vertice della BBC, non in tutta la BBC... lo vediamo sui nostri telefoni ogni giorno. Il problema è che si stanno piegando alle pressioni dall'alto e questo è preoccupante."
Non è la prima volta che l'ex calciatore e presentatore del programma Match of the Day della BBC critica duramente l'emittente per la censura.
Lineker figura tra le 500 personalità di spicco dell'industria dell'intrattenimento che hanno chiesto alla BBC di ripristinare un documentario, Gaza: How to Survive a Warzone, trasmesso a novembre e abbandonato quattro giorni dopo.
I firmatari hanno accusato l'emittente di censura motivata politicamente in seguito a un'intensa campagna condotta da gruppi filo-israeliani e da organi di stampa britannici rivali, i quali hanno affermato che il documentario promuoveva la "propaganda di Hamas".
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