Gaza. La nuova (surreale) censura di Facebook contro l'AntiDiplomatico
"Meta" - la multinazionale Usa che gestisce contemporaneamente Facebook, Instagram e What's Up - ci segnala questa mattina che ha deciso di rimuovere un nostro video della settimana scorsa in cui mostravamo le immagini del bombardamento della casa di
che perdeva, arsi vivi, 9 dei suoi 10 figli. L’ultimo è in gravissime condizioni, così come il marito.Per Meta sono immagini (verrebbe da sorridere se non fosse tutto così tragico) “che mostrano violenza esplicita”. E come esattamente Meta vuole definire il genocidio palestinese in corso?
Lo sterminio che sta commettendo Israele (queste le cifre dei 600 giorni di genocidio aggiornate) è la forma di violenza più brutale dai tempi del nazismo. Non poter mostrare contenuti che mostrano "violenza esplicita" significa semplicemente censurare il genocidio in corso a Gaza.
I "fact checkers" di Open che lavorano per conto di META, con un surreale "articolo" di cui ci eravamo occupati, si erano tanto infuriati perché in rete fosse girata una “foto falsa” della pediatra. Le immagini erano di un’altra mamma palestinese disperata per la perdita di suo figlio. Non del massacro, lo sdegno di Open si rivolgeva al fatto che qualcuno in rete abbia voluto far passare un'altra donna palestinese per
Quegli stessi "fact checkers" che si indignavano per "la foto falsa della pediatra" oggi hanno deciso che le immagini (VERE) di quel bombardamento non potete vederle. Proprio per questo vi invitiamo a seguire il nostro canale Telegram, al momento l’unica forma di accesso sicura al nostro lavoro.
Il solo fatto che una multinazionale Usa possa censurare un video di un giornale online rappresenta un problema gigantesco per un paese che si professa essere una democrazia. Il fatto che quella stessa multinazionale Usa, nel decidere quello che può essere filtrato o meno alla popolazione, si affidi a controllori di testate con una visione del mondo avversa al giornale censurato, ci dimostra come ormai siano stati raggiunti livelli che superano le immaginazioni orwelliane più distopiche.