Gruppi armati eliminano 7 miliziani filo-USA in Siria
Almeno sette uomini appartenenti ai gruppi alleati dell'esercito statunitense sono stati uccisi nelle ultime 24 ore in attacchi da parte di bande sconosciute nella Siria orientale.
Circa tre membri del servizio di sicurezza curdo, noto come 'Asayesh', sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno esplosivo diretto contro il loro veicolo blindato mentre passavano per la strada (Hasaka - Deir Ezzor) noto come Al -Jarafi e situato nel sud del governatorato di Hasaka.
In un altro scenario, nella provincia di Deir Ezzor, uomini armati non identificati hanno attaccato un veicolo militare delle milizie curde, anch'esse alleate degli Stati Uniti, con un ordigno esplosivo che ha ucciso quattro miliziani nella città orientale di Al-Shuhail. Tra i morti figura un leader di spicco.
Chi c'è dietro gli attacchi?
Finora, nessun gruppo o individuo ha rivendicato ufficialmente la responsabilità degli attacchi, ma fonti locali, contattate da Sputnik in lingua araba, collegano questi atti ai continui soprusi commessi dagli alleati statunitensi su proprietà pubbliche nel paese arabo. Inoltre, ci sono state diverse segnalazioni di saccheggi di proprietà siriane e persino incursioni contro gli abitanti di Deir Ezzor e Hasaka.
Per questo motivo, capita che i siriani si ribellano contro le forze di occupazione statunitensi ed i loro alleati chiedendo l'espulsione degli invasori.
In questo contesto, i leader delle tribù arabe del Paese levantino hanno chiesto al governo siriano di formare "un esercito tribale" per far fronte alla presenza delle truppe statunitensi "occupanti" e dei loro seguaci sul suolo siriano.
Tuttavia, Washington continua a sostenere questi miliziani e invia loro costantemente convogli militari, dotati di rifornimenti militari e logistica, con il pretesto di combattere contro il gruppo terroristico ISIS-Daesh.