"Il Covid-19 ha un collaboratore crudele in Iran: il regime statunitense. Vinceremo, ma non dimenticheremo MAI"
L'Iran denuncia ancora una volta le sanzioni penali che gli Stati Uniti gli hanno imposto durante della lotta alla pandemia, e accusa Washington di aiutare a diffondere il coronavirus
Il Ministero degli Affari Esteri dell'Iran ha diffuso oggi un messaggio sul social network Twitter, in cui ricorda che il nuovo coronavirus, che causa il COVID-19, ha avuto un impatto molto maggiore nel Paese persiano a causa delle sanzioni imposte, da Washington, poiché interessano il settore sanitario.
Il governo Usa, presieduto da Donald Trump, aggiunge il ministero degli Esteri, ha aumentato la sua massima pressione applicando "terrorismo sanitario" e ha attaccato il popolo iraniano con "sanzioni disumane" mentre combatteva il virus mortale.
"Il coronavirus si è rivelato mortale, feroce e brutale ovunque, ma è peggio in Iran, perché ha un collaboratore crudele: il regime statunitense [...] Vinceremo, ma non dimenticheremo MAI", ha twittato.
Corona's proven deadly, vicious & brutal everywhere, but it's worse in Iran as it has a cruel collaborator: US regime.
— Iran Foreign Ministry ???????? (@IRIMFA_EN) October 26, 2020
U.S. has elevated max pressure to Health Terrorism & targeted Iranian ppl w/ inhuman sanx while they're fighting the pandemic.
We'll overcome but NEVER forget. pic.twitter.com/n3c9QuIfQ7
Gli embarghi di Washington impediscono alla Repubblica islamica di accedere ai farmaci e alle attrezzature mediche necessarie per combattere la malattia. Washington mente quando offre aiuti umanitari a Teheran, in quanto sta anche rafforzando le sanzioni e imponendo restrizioni illegali all'Iran.
Le autorità iraniane hanno ripetutamente denunciato l'impatto negativo del " terrorismo economico e medico" di Washington contro il settore sanitario iraniano e hanno invitato le Nazioni Unite (ONU) a chiedere che gli Stati Uniti si sollevino. di tutte le sanzioni illegali.
A metà di questo mese di ottobre, il ministro della Salute iraniano, Said Namaki, ha denunciato il "genocidio" costituito dalle sanzioni degli Stati Uniti e ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di compiere sforzi per abolire queste misure unilaterali.