Il professor Ioannidis accusa 'Piazzapulita' di aver manipolato la sua intervista
John Ioannidis è un celebre epidemiologo greco-statunitense, professore presso l’università di Stanford, che con un suo studio ha messo fortemente in dubbio la strategia di contenimento della pandemia basata quasi esclusivamente sui confinamenti, i lockdown, per utilizzare il termine tanto in voga.
Il lavoro scientifico di Ioannidis, pubblicato sul Journal of clinical epidemiology, arrivava alla conclusione che «pur non potendo escludere piccoli benefici dalle chiusure (in gergo Npi) in termini di contenimento della diffusione dei casi, non ne troviamo di significativi. Simili riduzioni possono essere raggiungibili con provvedimenti meno severi».
Una conclusione che smentisce la strategia italiana basata quasi esclusivamente sulle chiusure indiscriminate, le quali hanno avuto un effetto devastante sull’economia e sulla psiche degli italiani.
Lo studio non è stato ben accolto, per usare un eufemismo, da diversi paladini delle chiusure a oltranza che popolano i teleschermi italici praticamente tutti i giorni. Tra questi troviamo il giornalista-medico Casadio e il microbiologo Andrea Crisanti che in diretta televisiva a la7, nell’ambito del programma ‘Piazzapulita’ aveva affermato che lo studio fosse stato addirittura ritirato.
Intervistato dal quotidiano ‘La Verità’, il professor Ioannidis attacca la trasmissione presentata da Corrado Formigli: «Mi preoccupa il fatto che la traduzione italiana ogni tanto mi metta in bocca alcune parole molto diverse da quelle che ho detto», poi continua affermando di essere «sbalordito dalle parole di Crisanti e Casadio con le quali viene travisata la mia intervista».
Il professore statunitense conferma poi la bontà del suo lavoro scientifico: «E’ stato abbastanza triste e non particolarmente onorevole che (Casadio) abbia scelto di presentarmi a Piazzapulita come un ‘bastian contrario’, ma ognuno ha diritto alla sua opinione. Tuttavia, il fatto che nessuno dei miei documenti sia stato ‘ritirato’ non è un’opinione soggettiva. È un fatto oggettivo».
Ancora una volta, come spesso accaduto in questa pandemia gestita in modo folle, a uscire con le ossa rotte sono quelli che ci vengono presentati da certi media come gli unici aderenti alla realtà e al metodo scientifico. Quelli che combattono fake news e narrazioni anti-scientifiche.