Il saldo della bilancia commerciale si è attestato ad un devastante (per gli altri) 20,2 miliardi di euro

Il saldo della bilancia commerciale si è attestato ad un devastante (per gli altri) 20,2 miliardi di euro

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di Giuseppe Masala

 

Parlando di cose serie l'istituto di statistica tedesco ha comunicato che a Luglio il saldo della bilancia commerciale si è attestato ad un devastante (per gli altri) 20,2 miliardi di euro con un aumento dell'export dello 0,7% sul mese precedente e con una diminuzione dell'1,5% dell'import.
 

Mi pare che al netto delle chiacchiere sia abbastanza chiaro che la Germania non ha alcuna intenzione di abbandonare la folle politica di accumulo di surplus verso l'estero. Che poi significa comprarsi le altre nazioni. Emblematico a tale proposito la diminuzione dell'Import che attesta un controllo feroce dei consumi interni tramite la leva fiscale e del credito al consumo. Allo stesso tempo le esportazioni aumentano dello 0,7% in un mese che è tantissimo anche considerando che a livello mondiale i commerci internazionali sono in netta contrazione a causa della guerra dei dazi tra Usa e Cina. Per ottenere questo risultato è evidente che anche qui hanno mosso le leve giuste che consentono l'abbattimento dei prezzi delle loro merci con relativo aumento della competitivita. Certi risultati per caso non arrivano.
 

E il messaggio è chiaro: non intendono desistere dalla loro politica economica di stampo mercantilista. Si considerano in guerra e se così è il loro popolo ritengono sia giusto faccia il sacrificio necessario. Del resto l'assalto al cielo del Potere Mondiale che tanto agognano da un secolo va pagato. Quindi le posizioni in trincea non si mollano.
 

Aggiungo che la canea gretinista sull'economia verde che cavalcano significa che vogliono far pagare a tutti gli europei il necessario rinnovamento di prodotto di una delle punte di diamante del loro export: il settore automotive. 


Idem per quanto riguarda l'economia digitale (dove l'Europa dopo venti anni di austerità folle ha accumulato un ritardo enorme). Con il ventilato fondo europeo da 100 miliardi vogliono costruirsi i loro campioni nazionali.
 

Non mollano. Egemonizzare l'Europa ridotta a unione di protettorati del Reich è il loro obbiettivo irrinunciabile. Quando si aprono i cordoni della borsa lo si fa a livello europeo. Quando bisogna spingere sui consumi lo si fa favorendo i loro settori di punta. Quando occorre solidarietà europea spendendo e tanto fino a consumare l'enorme surplus non se ne parla proprio. Anzi se possibile lo aumentano. Questa è la realtà.

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