Intervista al Colonello Douglas Macgregor - La NATO supera altre linee rosse. Dalla guerra per procura a una diretta?

Intervista al Colonello Douglas Macgregor - La NATO supera altre linee rosse. Dalla guerra per procura a una diretta?

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Pubblichiamo la trascrizione (tradotta in italiano da Nora Hoppe) di
un'intervista con il colonnello Douglas Macgregor condotta da Glenn Diesen dal titolo: "La NATO supera altre linee rosse. Dalla guerra per procura a una guerra diretta NATO-Russia?"


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Glenn Diesen: I russi hanno recentemente conquistato la città strategica di Soledar e stanno avanzando nelle regioni circostanti. Poi, più a sud, la Russia ha recentemente preso Berkhivka e sta avanzando a nord verso Chasiv Yar. Si tratta quindi di una sorta di movimento a tenaglia intorno alla città di Bakhmut. In effetti, alcuni sostengono che ci sia già un accerchiamento operativo, anche se c'è ancora una strada che possono percorrere per andarsene. E nel sud sembra che la Russia abbia attivato la linea del fronte di Zaporozhe e si sia spostata di diversi chilometri verso nord. Tutto questo con ancora centinaia di migliaia di soldati russi che non sono ancora entrati in battaglia... Come lo interpreta lei? È l'inizio dell'offensiva invernale russa o stanno solo scegliendo le loro posizioni prima dell'assalto? Ci sarà una grande offensiva? O continuerà questa graduale " triturazione" dell'esercito? Come legge la situazione, in base al suo background?

Douglas Macgregor:

Bene, se si guarda alla mappa e alle dimensioni di queste operazioni, la gente le chiama "operative". Credo che si possa fare questo ragionamento. Ma si tratta di operazioni su piccola scala. Sono quelle che noi chiamiamo "operazioni di formazione", in cui si distruggono deliberatamente le varie linee di difesa. È generalmente accettato che gli ucraini abbiano tre linee di difesa nel Donbass. Le prime due sono in gran parte distrutte, mentre la terza non è molto forte e si è rivelata relativamente debole, motivo per cui credo che si stiano verificando queste improvvise avanzate. E naturalmente sono a corto di uomini. Sono certo che i comandanti ucraini abbiano sostenuto che questo è il momento di ritirare le forze - per evitare che vengano distrutte, in modo da poter costituire una forza di riserva valida e poter ripiegare su un terreno difendibile. Ma ancora una volta è questo il problema. Se si ritirano - come si è detto a Kiev - allora vengono visti come deboli e la gente penserà che non possono vincere. La gente ad alti livelli è già arrivata a questa conclusione, così com'è. Quindi, no, si tratta di "operazioni di formazione".

Per quanto riguarda le grandi offensive - si parla di oltre centomila truppe da combattimento nel sud che avanzeranno verso nord. Potete guardare dove si sono verificate queste "operazioni di modellamento" e potete decidere da dove pensate che arriveranno queste avanzate nel sud. Ci sono altre 100.000 truppe da combattimento vicino a Belgorod, che affacciano Kharkov, pronte ad attaccare e che si estendono fino al fiume Oskol. Poi ci sono altre ottanta-cento mila truppe da combattimento russe in Bielorussia. Non sono molto sicuro di questi numeri, perché potrebbero essere di più o di meno. È difficile vedere la situazione là in questo momento. Anche chi ha una vista satellitare dall'alto ha difficoltà a fornire numeri precisi. Ma abbiamo visto che è arrivata un'enorme quantità di attrezzature, tutte nuove di zecca. Lo stesso vale per le altre aree. Ma certamente in Bielorussia. E sento molte persone dire: possono eseguire un "super accerchiamento" a tre punte dal nord dalla Bielorussia, dall'est nell'Ucraina centrale e dal sud - nell'Ucraina meridionale... Suppongo che si possa fare, ma non lo vedo come il modo russo di fare la guerra in questa fase.

Penso che si assisterà a qualcosa su scala più ampia, associato al lento e deliberato "approccio tritacarne" che viene applicato con grande successo nell'Ucraina meridionale. Se ci sono grandi aperture in vasti spazi aperti, e se si guarda la mappa - e la gente ha davvero bisogno di studiare le mappe in Ucraina. Ricordo che mesi fa sono venuti dei generali dell'esercito in pensione a parlare di come gli ucraini "stiano facendo un lavoro così brillante, e basta guardare queste immagini...". E tutte quelle foto erano assurde! Erano tutte robaccia da "GameStop".

Se guardate il terreno a nord di Zaporozhe, è piatto. C'è un po' di terreno ondulato, ma la maggior parte è piuttosto piatta. Non so cosa ci sia lassù, e ogni giorno ho sempre più l'impressione che non ci sia molto e, se così fosse, si potrebbe assistere a qualcosa di più grande di una lenta e deliberata avanzata. Potreste assistere a un'avanzata più rapida, ma negli ultimi mesi i russi hanno dimostrato di essere molto deliberati. Comprendono l'impatto del collegamento dei mezzi di sorveglianza e ricognizione dell'intelligence - terrestri e spaziali - ai vari sistemi di attacco. Hanno usato la loro aeronautica militare in modo molto efficace, come parte di questo approccio d'attacco più ampio. Non credo che le forze di terra rischieranno di essere attaccate all'improvviso da armi e truppe che non hanno ancora identificato, muovendosi troppo velocemente.

Ma questi lenti e deliberati sforzi avranno un effetto. Io penso che vedremo tutto questo accadere prima a est e, quando l'est sarà in gran parte privo di resistenza ucraina e sgomberato, allora vedrete l'attraversamento del fiume Dnepr e l'inizio dell'offensiva settentrionale, perché uno degli obiettivi dichiarati - fin dall'inizio di questa discussione sulle offensive - è stato quello di tagliare l'Ucraina dal confine con la Polonia. Questo deve accadere e si deve fare qualcosa contro il regime di Kiev. Ma questa sarà l'ultima cosa che penso sia all'ordine del giorno.

 

Glenn Diesen:

Sì, perché, guardando la mappa, sembra proprio che il fronte di Zaporozhe debba essere qualcosa di reale, perché, di nuovo, se ci si sposta a nord da Zaporozhe si può rifornire fino a Kiev. Tutto ciò che si trova a est del Dnepr sarebbe tagliato fuori. Mi chiedevo - perché i russi possono anche disporre di 600.000 uomini, ma se li attivassero tutti allo stesso tempo - questo non metterebbe a dura prova la logistica di produzione della fornitura di armi? Perché uno dei vantaggi per la Russia ora è che può sparare tutta l'artiglieria e i razzi che vuole, ma questo perché ha la produzione in background. Ma se tutti gli altri uomini fossero armati fino ai denti, con lo stesso tipo di potenza di fuoco, potrebbero sostenerlo o questo indica che probabilmente farebbero una missione più lenta di triturazione?

Douglas Macgregor:

La mia impressione è che in Russia gli impianti di produzione di tutti questi sistemi d'arma funzionino 24 ore su 24, sette giorni su sette. Non ci sarà alcuna carenza - questo è un pio desiderio, è l'ultima delle loro preoccupazioni. Il problema più grande è che, come abbiamo detto prima, alla luce di ciò che hanno imparato negli ultimi mesi, la guerra è chiaramente cambiata. L'aspetto dominante sul campo di battaglia è quello che chiamiamo "un attacco ISP strike" – ovvero l'integrazione della sorveglianza aerea a tutti i livelli con molteplici sistemi di attacco. Questo diventa un enorme ombrello sull'intera area dello Stato ucraino. I russi non muoveranno le loro forze da nessuna parte, se non sotto questo ombrello. Pertanto, i movimenti non saranno corse all'impazzata per conquistare un ponte sul Dnepr. Saranno - non voglio dire lenti - ma metodici e deliberati. E tutto si muoverà sotto il peso schiacciante di questi sistemi d'attacco. Ecco perché non finirà in 30 giorni. Non finirà in 60 giorni. Potrebbero essere 90 o 120 giorni, semplicemente perché sono metodici e distruggeranno tutta la resistenza ucraina.

Ma non sembrerà una guerra lampo della Seconda Guerra Mondiale. Continuo a sentire persone che parlano di una guerra lampo. Quella era un'altra epoca, e quel tipo di capacità esiste, ma non è qualcosa che si fa in quest'epoca, in cui si ha un attaccante ISP contro di sé. E anche se le capacità ucraine sono molto più degradate e ridotte rispetto a quelle che avevano prima, sono ancora un pericolo. I russi hanno detto chiaramente, i generali al comando hanno detto chiaramente: non sono interessati a sacrificare inutilmente vite russe, quindi saranno metodici e deliberati, invece di essere "al volo" o dei "opportunisti sul campo di battaglia", nel "vecchio senso tedesco del termine".

Ma vedo che la parte orientale ha la precedenza su quella occidentale. Questo non significa che non andranno a ovest. Penso che dovranno farlo. E ogni giorno che apriamo la bocca e caratterizziamo i russi, nel modo molto negativo in cui lo facciamo, e facciamo loro queste richieste oltraggiose e continuiamo a parlare di distruzione del regime e smembramento della Russia come obiettivo a lungo termine... più diventa probabile che i russi debbano spostarsi fino ai confini polacchi e rumeni.

Glenn Diesen:

È proprio questo che voglio chiedere – perché non ci possono più essere negoziati. Spesso guardo le cose dal punto di vista di Mosca... e da questo punto di vista, i Paesi della NATO hanno sabotato il precedente accordo di Minsk 2 per sette anni... E poi, quando la Russia ha invocato un accordo, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno convinto Kiev ad abbandonare nuovamente i negoziati. Al momento, quindi, la fiducia di Mosca è piuttosto scarsa. E ovviamente se ci fosse una pace, l'Occidente si limiterebbe a fare come con l'ultimo accordo, sfruttando l'opportunità di armare di nuovo l'Ucraina fino ai denti e continuare a combattere. Ma, di nuovo, questo è ciò che indichiamo spesso, parlando forse un po' troppo apertamente.

Ma a peggiorare le cose, abbiamo anche dichiarato l'intenzione di combattere la Russia in perpetuo e di concedere persino l'adesione alla NATO all'Ucraina dopo la guerra. Persino Henry Kissinger lo ha suggerito a Davos. Questo pone Mosca in una posizione molto difficile, perché qualsiasi territorio non prenda ora, finirà nelle mani della NATO. Inoltre, sarebbe pericoloso avere due territori strategici che potrebbero essere usati contro di lei, il che suggerisce che la Russia avrebbe tutto l'interesse a conquistare la linea costiera, a prendere le aree di interesse economico - cioè l'agricoltura, le aree industriali, le aree con risorse naturali e ovviamente le regioni con i russofoni, poiché non vorrebbe che vivessero sotto le regole della NATO.

Quindi, dato che stiamo dichiarando l'obiettivo di spezzare la Russia, cosa significa questo per i negoziati? Ci può essere un accordo, ora che vediamo alcune crepe in Ucraina?

 

Douglas Macgregor:

A prima vista, sembrerebbe di no, perché non c'è nessuno a cui i russi siano propensi a credere in questa fase. Voglio dire, quanta fiducia dovrebbero riporre in qualsiasi cosa venga detta da Zelensky o Biden, o dai membri del gabinetto di Biden e dal suo governo? Probabilmente questo vale anche per Londra e forse per altri governi europei. Il suo Paese [la Norvegia] è un altro esempio, e poi c'è la Finlandia. Questo atteggiamento secondo cui da un giorno all'altro la Russia deve essere distrutta...

Curiosamente, stavo leggendo un documento scritto da George Soros dieci anni fa, in cui parlava specificamente di questa sorta di guerra totale che alla fine si sarebbe scatenata contro la Russia. Perché diceva che questo è l'ultimo Stato nazionalista che poggia su una base ovviamente di cultura cristiana ortodossa con un'identità russa al centro - che deve essere eliminato.

Quindi, credo che le persone che comandano in Occidente e a Washington pensino di aver distrutto con successo le identità nazionali dei popoli europei e americani. Quindi non abbiamo alcun senso di noi stessi. I nostri confini non sono difesi. Non opponiamo alcuna resistenza ai migranti in arrivo dai Paesi in via di sviluppo, che in sostanza si riversano su di noi come se fossimo in debito con loro? E che le nostre leggi non contano.

Finora, direi che è una valutazione abbastanza buona, una valutazione accurata di ciò che abbiamo fatto. Penso che sia una grande vittoria per George Soros e i globalisti, gli antinazionalisti - quelli che vogliono frontiere aperte... e che chiamano "open society" ["società aperta"] - il che significa che alla fine non c'è altro che una massa amorfa di persone che lottano per sopravvivere, che sono ridotte ai livelli più bassi di sussistenza. Quindi questo è sullo sfondo. E arriva persino a parlare di quanto sarebbe utile che fossero gli europei dell'Est a perdere la vita in questo processo e non gli europei dell'Ovest, che semplicemente non accetteranno le perdite.

Non si tratta di una questione secondaria. Questo è il tipo di pensiero che, a mio parere, è così distruttivo e così malvagio che è davvero quello con cui abbiamo a che fare nei nostri Paesi. E credo che Putin lo riconosca. Quindi per lui è una questione esistenziale. E credo che il popolo russo la veda in questo modo. Questi rapporti di altri russi sono miserabili – su coloro che vogliono sbarazzarsi di Putin… beh, credo che si possa trovare qualcuno da qualche parte - non so quanti. Ma certamente ha il più alto indice di gradimento. E direi che se qualcuno cercasse di rimuoverlo, probabilmente verrebbe ucciso o fatto fuori molto prima che si avvicini al Cremlino - da parte dei russi che sostengono fortemente ciò che sta accadendo. Credo che sappiano che la loro sopravvivenza è a rischio. Quindi stiamo parlando di differenze inconciliabili, Glenn.

Allora, la situazione potrebbe cambiare? Certamente. Gli Stati Uniti, a mio avviso, per molti versi sono in procinto di vivere una Pearl Harbor finanziaria o economica. Il debito nazionale sovrano di 32.000 trilioni di dollari non è irrilevante. L'argomentazione secondo cui l'economia è cambiata e il debito non conta - beh, credo che per la gente ci sia da aspettarsi un vero e proprio brusco risveglio. Questo potrebbe avere un grande impatto qui, perché se si guarda alla spesa è più fuori controllo e oltraggiosa qui in questo Paese che in qualsiasi altro momento della nostra storia. E ci sono milioni di americani che guardano i soldi scomparire nel buco nero chiamato Ucraina e non capiscono perché le nostre frontiere sono aperte, perché le forze di polizia non possono far rispettare la legge, perché il governo Biden non vuole far rispettare la legge.

Penso che ci siano europei preoccupati per alcune di queste cose - forse non esattamente nello stesso modo. Ma in Francia e in Germania abbiamo le prove di milioni di persone che manifestano nelle strade a Praga e in altre parti del mondo occidentale. Queste cose potrebbero cambiare i governi. Non c'è dubbio.

E non dobbiamo sottovalutare l'impatto economico-finanziario delle crisi future. Se si verificasse un cambiamento fondamentale nei governi che riflettesse in modo più accurato gli atteggiamenti e le opinioni della maggior parte dei cittadini europei... e, direi, credo che l'opinione pubblica sia dell'idea che vorrebbero vedere una soluzione negoziata e che non vogliono entrare in guerra con la Russia. Ora, potrebbe accadere che nuovi governi salgano al potere e questo cambierebbe le cose. Ma non so quando ciò avverrà, in quali circostanze precisamente, ma credo che ci sia un potenziale che cresce ogni giorno che passa. E questa è l'unica via d'uscita, francamente, perché i russi non hanno nessuno con cui negoziare a questo punto, come lei ha giustamente sottolineato.

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