La Pinotti va a Como per l'"antifascismo". Ma la foto del soldato nazista è ancora nel suo studio?
Ovviamente, neanche una parola dei media mainstream sulla imbarazzante foto incorniciata troneggiante nell’ufficio del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Per giorni circolata sui social e additata come un fotomontaggio (che sarebbe stato costruito ad arte per rintuzzare le posizioni della Pinotti sulla bandiera “nazista” esposta in una caserma di Firenze). La foto, invece, è autentica come oggi è costretto ad ammettere anche il sito vicino al PD Giornalettismo pur mettendo, pudicamente, l’articolo nella rubrica “bufale”.
Ma, altro che “bufala” (come, tra l’altro, viene classificata su Google immagini). È molto peggio, come ci illustra su Facebook l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa:
“Ho lasciato io la foto del '42 al ministero della difesa. Non si può criticare il ministro #Pinotti.
Si può criticare la ministra Pinotti per aver fatto affidamento sulle pagine di Repubblica che gridavano allo scandalo per una bandiera che tutto era tranne che nazista. Non è invece attaccabile per l'immagine che la ritrae davanti ad una foto del 1942 di un generale dell'Esercito Italiano con altri militari italiani, dopo la vittoriosa riconquista di Tobruk e che sullo sfondo (visibili solo ingrandendo) vede la presenza di militari allora alleati. Quella foto l'ho ufficialmente regalata io al Ministero della Difesa nel congedarmi dall'incarico.(…).”
“Vittoriosa riconquista di Tobruk”, seguita ai massacri effettuati per decenni dall’esercito italiano in Libia. Un campionario di impiccagioni, fucilazioni, irrorazioni con gas tossici… un colossale massacro riproposto nel 2011 con 1900 raid aerei e 456 bombardamenti effettuati dalla “nostra” aviazione.
Si, ma perché quella foto è rimasta a troneggiare nel ministero della Difesa dal 2011 a oggi? Perché, sostanzialmente, cambiano i musicisti (La Russa, Di Paola, Mauro, Pinotti) ma la musica è sempre la stessa. Con qualche maquillage. Come il pellegrinaggio compiuto dalla Pinotti a Como e da lei illustrato su Facebook: Domani sarò in piazza a Como con il Partito Democratico e con tutti coloro che vogliono dire NO ad ogni forma di fascismo, estremismo o intolleranza. Vogliamo che non si sentano mai soli i volontari della rete Como senza Frontiere, aggrediti dagli skinheads, e tutti coloro che hanno subito la violenza di chi vorrebbe riportarci ai tempi bui della nostra storia.”
Già, “i tempi bui della nostra storia”.
Francesco Santoianni
La foto di copertina è tratta dall’articolo di Salvo Prisca “La foto nello studio del ministro. Un soldato nazista tra gli italiani” che ricostruisce dettagliatamente questa storia.