"La Russia non è nostra nemica" e il Copasir. Mattia Crucioli: "Per imporre la guerra non basta la propaganda, occorrono la repressione e le minacce"
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di Agata Iacono
L'"affaire Cartelloni: La Russia non è nostra nemica" arriva addirittura all'attenzione del Copasir, ma i cittadini promotori di questa iniziativa pacifista non arretrano e rilanciano. Dopo la rimozione dei manifesti a Roma, dopo la Vela motorizzata che ha attraversato per giorni la Capitale, è iniziata una distribuzione volontaria di volantini che ricalcano i manifesti. Senza nessun mistero o "finanziamenti di terzi paesi", ma per dichiarata volontà pacifista di un numero crescente di cittadini. Del resto, la visibilità data all'iniziativa di affiggere qualche manifesto di amicizia tra due popoli da sempre vicini, le fake news diffuse dai media, le interrogazioni parlamentari e la repressione ingiustificata hanno scatenato un'estensione dilagante inaspettata delle adesioni e del supporto trasversale. Questo affaire sta diventando un caso da manuale, su come, con semplici passaparola, con mezzi non tecnologici, senza web e controllo digitale, si può incidere e avere visibilità, attraverso una protesta muta, da tazebao, alle politiche del governo e della falsa opposizione guerrafondaia. Ma, soprattutto, rimarrà negli annali della metodologia della comunicazione, rispetto a quello che un regime NON dovrebbe mai fare per mettere a tacere i cittadini.
L'INTERVISTA:
"Avvocato Crucioli, lei ha firmato la diffida legale a Linkiesta riportando i chiarimenti e la smentita di Domenico Aglioti. Può ricostruire la vicenda?"
E' piuttosto semplice: un gruppo di cittadini, preoccupati per la propaganda antirussa che ci sta spingendo sull'orlo di una guerra globale, ha fatto una colletta per far affiggere dei cartelloni con scritto "la Russia non è mia nemica". Questo ha scatenato una vera e propria caccia all'uomo, con inchieste giornalistiche, interrogazioni parlamentari ed europarlamentari e interessamento dei servizi segreti e del Copasir. Il primo passo è stato diffondere notizie false sulla persona che ha firmato il contratto con l'agenzia pubblicitaria che ha affisso i cartelloni: si è detto, tra l'altro, che ha pagato 50.000 € (il costo reale è stato invece di circa € 3.000) adombrando finanziamenti di misteriose "entità terze". Per questo mi è stato chiesto, in qualità di avvocato, di pretendere una rettifica da chi ha pubblicato informazioni lesive e inveritiere.
Perché una semplice iniziativa di Pace preoccupa così tanto da dover essere oggetto di interrogazioni parlamentari e soprattutto delle indagini del Copasir?"
Perchè chiunque osa contrastare la narrazione bellicista imposta dai paesi egemoni della Nato deve essere punito al fine di dissuadere tutti gli altri.
L'iniziativa del Copasir è un segnale per il futuro democratico dell'Italia?"
Direi proprio di si. Chiunque dissente sarà trattato come "quinta colonna" del nemico. Del resto, per portare un popolo pacifico come quello italiano ad accettare la guerra non basta la propaganda, occorre la repressione e le minacce a chi si appella al buon senso.
La sua formazione politica, Uniti per la Costituzione, è l'unica che coerentemente fin dall'inizio ha sostenuto concretamente il boicottagio all'invio di armi all'Ucraina e ad Israele dal porto di Genova.
Si presenta oggi alle elezioni regionali in Liguria.
Come si collocano gli altri partiti del cosiddetto campo largo (PD e i "socialisti" europei, ma anche il partito di Conte che li sostiene alle elezioni), che si rivelano come sempre i più fedeli asservitori delle politiche guerrafondaie della NATO?"
Uniti per la Costituzione è stata la prima a far affiggere cartelloni con scritto "No all'invio di armi in Ucraina". In Consiglio Comunale a Genova ho portato innumerevoli mozioni volte ad iniziative di pace sia in Ucraina che in Medio Oriente, "osando" sventolare la bandiera palestinese nell'indignazione generale. Il centro-sinistra, ed in particolare il PD, ha una posizione ambigua sulla condanna di Israele e una posizione marcatamente a favore per la guerra alla Russia. Anche per questo abbiamo ritenuto doveroso presentarci alle elezioni regionali in contrapposizione sia al centrodestra che al centrosinistra, al fine di dare rappresentanza a chi non si riconosce in nessuno di tali schieramenti.
Il 29 settembre si è tenuta una marcia per la Pace ad Assisi, indetta da movimenti pacifisti, che segue il flop di quella del 21 con le bandiere europee. Gli slogan erano chiari - contro la NATO e i veri nemici della pace oggi - e per questo censurata?
L'iniziativa è stata completamente oscurata mediaticamente, si basa su una piattaforma chiara, contro le politiche guerrafondaie della NATO e dell'Unione Europea, condanna senza possibilità di fraintendimenti, il genocidio del popolo palestinese. Per portarci alla guerra ogni voce dissenziente dovrà essere tacitata: sceglieranno di volta in volta se oscurare o vietare manifestazioni, come del resto avverrà il 5 ottobre, data prescelta per la manifestazione nazionale per la Palestina che il Ministero ha deciso di non autorizzare. Ci stanno preparando ad odiare i nemici per la guerra che hanno intenzione di farci combattere.