La Turchia contro l'isteria occidentale: "Devono stare attenti con la retorica di guerra"

5041
La Turchia contro l'isteria occidentale: "Devono stare attenti con la retorica di guerra"

Gli Stati Uniti sono tornati a suonare la grancassa dell’imminente invasione russa dell’Ucraina. A loro sostegno sono accorsi i soliti media mainstream a paventare gli scenari più foschi e i piani della Russia per prendere Kiev in pochi giorni. 

Parimenti alcuni paesi NATO, tra i più vassalli come l’Italia, si sono subito conformati e hanno fatto propria la narrazione statunitense sull’imminente invasione russa. Nonostante questa sia stata più volte annunciata da Washington, ma mai nei fatti avvenuta. 

La stessa Ucraina per bocca del presidente Zelensky ha affermato di non ravvisare alcun segno di questa invasione russa imminente.

Ci sono invece alcuni paesi della NATO che hanno deciso di non conformarsi alla narrazione guerrafondaia statunitense. Tra questi troviamo un membro NATO di un certo peso come la Turchia. 

Ai microfoni dell’emittente CNN Türk, il ministro degli Esteri di Ankara, Mevut Cavusoglu, ha affermato che i paesi occidentali devono essere attenti alla loro retorica e alle dichiarazioni che alludono alla guerra, perché queste possono causare panico.

Il ministro ha richiamato l'attenzione su diversi rapporti di intelligence e ha aggiunto che le fonti russe e bielorusse con cui la Turchia è in contatto negano le accuse occidentali. Non ci sarebbe in programma nessuna imminente invasione dell’Ucraina. 

"Non c’è un'atmosfera di panico. Siamo in costante contatto con la nostra intelligence e altre istituzioni", ha detto il diplomatico di punta della Turchia.

"Dobbiamo essere preparati contro tutte le possibilità… ma dobbiamo concentrarci sul disinnescare la tensione", ha poi aggiunto il ministro turco. 

Cavusoglu ha sottolineato con fermezza che l'obiettivo della Turchia è quello di prevenire i conflitti.

"Figuriamoci la guerra, qualsiasi tensione colpisce tutti noi. Colpirebbe l'economia, la sicurezza energetica, il turismo", ha detto, aggiungendo che avrebbe parlato con il suo omologo russo Sergei Lavrov il prossimo mercoledì. 

La Turchia ha seguito da vicino gli sviluppi della vicenda ed è in stretto contatto sia con Kiev che con Mosca. Ankara si è anche offerta di mediare i colloqui tra le parti. 

Mosca però non ha mostrato alcun interesse, visto anche che quello che vuole maggiormente sono le garanzie di sicurezza dagli occidentali. Con la NATO che smetta di avanzare verso la Russia come ha fatto ininterrottamente dalla caduta dell’Unione Sovietica e la scomparsa del campo socialista. I problemi con l’Ucraina sono alquanto secondari.

Il presidente russo Vladimir Putin ha comunque accettato l'invito del presidente Recep Tayyip Erdogan a visitare la Turchia in mezzo alle tensioni e il viaggio quando la pandemia e gli impegni lo permetteranno, ha reso noto il Cremlino.

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La povertà in Italia è ereditaria di Michele Blanco La povertà in Italia è ereditaria

La povertà in Italia è ereditaria

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti