L’Ue concede il regime senza visti all’Ucraina, paese in guerra e con tre milioni di sfollati

16025
L’Ue concede il regime senza visti all’Ucraina, paese in guerra e con tre milioni di sfollati

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

OPPURE


di Eugenio Cipolla

 
«L’epopea del regime senza visti per l’Ucraina al Parlamento europeo è finita», ha titolato qualche ora fa la versione online del quotidiano ucraino ‘Vesti’. Perché Bruxelles oggi ha fatto un importantissimo passo avanti sulla questione che riguarda il regime free visa per i cittadini dell’ex repubblica sovietica. Il Parlamento UE, infatti, ha approvato definitivamente la misura che consentirà agli ucraini di recarsi all’interno dello spazio Schengen per 90 giorni ogni 6 mesi senza bisogno di un visto.


«Il parlamento europeo ha votato a favore della liberalizzazione dei visti per l’Ucraina con 521 voti a favore, 75 contro e 36 astenuti», ha scritto su Twitter il giornalista polacco Rikard Jozwiak, tra i primi a diffondere la notizia. Significa che oltre i due terzi del Parlamento Ue si è espresso a favore di una misura che in tal modo non potrà essere oggetto di ipotetici veti da parte dei governi e dei parlamenti nazionali. A spingere il tasto sì in aula sono stati il Partito Popolare Europeo, i socialisti e la sinistra, mostrando un consenso largo e trasversale.  


La palla adesso passerà nelle mani del prossimo Consiglio Europeo, che si terrà il 26 aprile e che dovrà ratificare la decisione dell’Assemblea di Bruxelles. Infine il provvedimento verrà controfirmato dalla presidenza di turno dell’Ue e pubblicato nella gazzetta ufficiale. Se tutto andrà come previsto, il free visa regime entrerà in vigore già a partire dal prossimo 12 giugno. La misura fa il palo con quella del 2 febbraio scorso, che aveva concesso lo stesso diritto ai cittadini della Georgia. Così, a partire dal mese di giugno circa 50 milioni di persone (popolazione di Ucraina e Georgia) avranno libero accesso a Schengen, senza bisogno di lunghe e costose trafile burocratiche.


Un grande risultato per i governi filo-europei dei due paesi, ma in particolar modo per Petro Poroshenko, che del free visa regime ne aveva fatto un cavallo di battaglia, chiedendolo come contro-partita alle numerose riforme chieste/imposte dai burocrati europei. «Yes! – ha scritto in inglese Poroshenko sulla propria pagina Facebook – 521 voti a favore del regime senza visti per il popolo ucraino. Mi congratulo con loro». La diffusione della notizia ha avuto un eco molto diffuso nel paese e il sito della società statale che si occupa di fornire le informazioni necessarie per ottenere il passaporto (https://pasport.org.ua/), nato peraltro per favorire l’informatizzazione del sistema di rilascio, è andato in tilt e al momento non risulta raggiungibile per eccesso di contatti. Testimonianza che gli ucraini interessati a venire in Europa sono davvero molti.




E proprio a riguardo, molti analisti, alcuni persino ucraini, si sono chiesti quale tipo di logica abbia guidato Bruxelles nel concedere il free visa regime a un paese in guerra da tre anni, che ha visto quasi tre milioni di sfollati (1,7 milioni interni, gli altri emigrati in Russia, Bielorussia e Polonia) e oltre diecimila morti. La risposta è abbastanza scontata. Lo spettro di un dispetto alla Russia è dietro l’angolo. 
 

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata! di Giuseppe Masala Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica: di Paolo Desogus Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA di Gilberto Trombetta UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

I fili scoperti del 5 ottobre di Michelangelo Severgnini I fili scoperti del 5 ottobre

I fili scoperti del 5 ottobre

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

A violare il diritto internazionale non è solo Israele di Michele Blanco A violare il diritto internazionale non è solo Israele

A violare il diritto internazionale non è solo Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti